Siena, 23 giugno 2017 - I giudici della terza sezione della Corte d'appello di Firenze hanno deciso l'acquisizione di nuova documentazione come chiesto dai difensori degli ex vertici di Mps (Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gianluca Baldassarri) nel processo d'appello per la vicenda legata al derivato Alexandria di Banca Mps.
Dopo circa un'ora di Camera di consiglio la presidente Maria Luisa Romagnoli ha quindi accolto la richiesta e deciso di affidare la traduzione dall'inglese del 'Deed of Amendment', l'integrazione del contratto che secondo le difese potrebbe dimostrare che il Mandate Agreement stipulato da Mps con Nomura era conosciuto all'interno della banca e nessuno degli imputati lo ha quindi occultato. I giudici, invece, si sono riservati sull'eventuale richiesta di riapertura del dibattimento. Il 29 giugno sarà quindi affidata a un perito la traduzione del documento mentre la ripresa del processo d'appello slitterà ad autunno inoltrato.
Nell'aula del tribunale di Firenze c'era anche l'ex presidente della banca Giuseppe Mussari, condannato in primo grado per concorso in ostacolo alla vigilanza a tre anni e sei mesi di reclusione e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici insieme all'ex dg Antonio Vigni e all'ex responsabile dell'area finanza Gianluca Baldassarri, anche quest' ultimo seduto accanto ai suoi difensori.