«Non c’entra con la morte del marito»: tre condannati a maxi risarcimento

La moglie di Danilo Catani vince la causa

 Era stata l’Arma ad indagare sul delitto  Catani

Era stata l’Arma ad indagare sul delitto Catani

Siena, 12 novembre 2017 - IL DOLORE per un omicidio efferato, quello del marito Danilo Catani. E poi l’alone di sospetto nei suoi confronti. Quelle frasi sussurrate da chi la conosceva e, dopo aver letto su una testata on line del Lazio di una sua presunta complicità con gli assassini, la additava. E (s)parlava. Un incubo. Che aveva avuto ripercussioni persino sul lavoro tanto che la donna,  appartenente ad una notissima famiglia chiancianese, paese dove è tornata dopo la morte del coniuge, era stata spostata dal front office della banca agli uffici. Peccato che, come da tempo ha evidenziato l’inchiesta sull’omicidio del marito, rimasta senza colpevoli, fosse sempre stata del tutto estranea alla vicenda. Anch’essa, dunque, solo una vittima di quella tragica aggressione. Di qui la causa, promossa presso il nostro tribunale civile, intentata per ottenere un risarcimento del danno: la sentenza, depositata di recente dal giudice Alessandra Verzillo, vede tre persone condannate al pagamento di 320 mila euro complessivi, più le spese legali.

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