Caso Monciatti, la vedova: "Voglio giustizia per mio marito. Andrò da Mattarella"

Nei prossimi giorni invierà una nuova lettera al presidente della Repubblica

Valentina Novikova (al centro)  con la figlia e il cognato

Valentina Novikova (al centro) con la figlia e il cognato

Siena, 16 gennaio 2018 - «MI FA SENTIRE male pensare che mio marito ha avuto una grande paura. E che ha subito un enorme dolore fisico. L’hanno abbandonato tutti, a partire dallo Stato ma la sua famiglia, quella di sicuro no... Combatterò per avere risposte sulle tante, troppe zone d’ombra di questa morte». Si emoziona, Valentina Novikova, la moglie di Mauro Monciatti, il funzionario originario di Sinalunga morto a Caracas il 4 giugno 2016.

E’ APPENA arrivata in Gran Bretagna dopo il nuovo lutto che l’ha colpita: il padre si è spento. Aveva 86 anni. «Ha potuto almeno fare la sua lunga strada di vita, quella di Mauro è stata invece interrotta. Sì, sono convinta che si è trattato di un omicidio. Tutti quei segni che gli hanno trovato addosso, il sangue che si vede nelle foto... Guardi, non pretendo di trovare chi fisicamente l’ha ucciso, il responsabile insomma. Né esigo che gli venga attribuita una medaglia ma almeno – sottolinea la donna – che si riconosca che mio marito è morto per lavoro». Non molla, dunque, Valentina. Che ha preparato una nuova lettera da inviare, nei prossimi giorni, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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