Lupi impiccati al cartello stradale: storditi e poi uccisi a bastonate

I primi esami confermano: nessun proiettile e numerose fratture

Lupi (foto di archivio)

Lupi (foto di archivio)

Siena, 21 novembre 2017 - MORTI per le numerose fratture riportate. Questi i primi risultati degli esami sulle due carcasse di animali, trovati impiccati un mese fa a un cartello stradale di Radicofani. Numerose lesioni che, al momento, rappresentano, però, una certezza parziale su l’episodio intorno al quale si è fatto molto rumore. Certezza parziale perché si attende di conoscere gli ultimi risultati, quelle affidati ai tecnici zootecnici di Firenze, relativi sia al dna – ancora non c’è assoluta certezza che siano lupi – sia a veleni fatti ingerire agli animali.

RIPERCORRIAMO rapidamente la vicenda. All’alba del 16 ottobre vengono rivenute due carcasse impiccate al cartello stradale che indica il centro abitato di Radicofani. Immediatamente sono allertati gli uomini della Polizia provinciale e i carabinieri. Iniziano da subito le indagini. Difficile, però, capire le ragioni di un atto che appare dimostrativo. E soprattutto non facile stabilire le cause che hanno provocato la morte dei due animali.

ORA, come detto, è accertato che i due predatori non sono stati colpiti da proiettili e che quando sono stati impiccati erano già morti. Cosa (e qui le cause non sono ancora chiarite) ha provocato dunque le numerose fratture? Un’auto, ma pare strano che un veicolo possa aver investiti due animali, che poi sono stati impiccati. Delle bastonate con un grosso corpo contundente? In queso caso se a colpire i lupi fosse stata una sola persona rischiava la reazione degli animali. L’ipotesi, ma è solo una ipotesi, è che siano stati, quindi avvelenati, storditi poi finiti a colpi di bastone o altro oggetto. E questo, come detto, lo si potrà stabilire soltanto attraverso i risultati degli esami istologici. Si sa che i lupi sono animali abili, diffidenti. Difficile che mangino del cibo avvelenato. Ma alcuni con alcuni prodotti possono essere quantomeno «storditi»», incapaci di reagire. In questo caso ammazzarli a suon di colpi sarebbe stato facile. Per ipotizzare un quadro investigativo più preciso.

NON RESTA, quindi, che attendere i risultati di laboratorio determinanti – cosa importante – anche per stabilire se i due animali erano lupi. Se saranno confermate le indicazioni scaturite dai primi accertamenti si indagherà per un tipo di reato diverso. I lupi sono specie protetta e la legge prevede, conseguentemente, sanzioni diverse.

SI CHIUDE, quindi, solo un capitolo di un episodio, di un «giallo», sul quale stanno tutt’ora indagando gli uomini della Polizia provinciale e i carabinieri. Un «giallo» privo – almeno per quanto è dato sapere – di un movente, indispensabile per poter indirizzare le indagini verso una più precisa direzione.