L’Università di Siena celebra l’UniStem Day

Nona edizione della giornata europea dedicata alla divulgazione sulle cellule staminali

Il 17 marzo in scena la prima giornata di USiena Game

Il 17 marzo in scena la prima giornata di USiena Game

Siena, 16 marzo 2017 - Si celebrerà domani UniStem Day 2017, il più grande appuntamento europeo dedicato alla divulgazione della ricerca sulle cellule staminali e rivolto agli studenti delle scuole superiori. All’Università di Siena la riflessione e la conoscenza saranno stimolate attraverso il gioco a premi USiena Game, che, nella sua prima giornata, si incentrerà proprio sui temi cellule staminali, ricerca scientifica, sperimentazione clinica, importanza dei vaccini. A sfidarsi sulla propria preparazione saranno gli studenti del liceo classico Piccolomini e dell’istituto Sarrocchi di Siena, dell’istituto San Giovanni Bosco di Colle Val d'Elsa, dell’Avogadro di Abbadia San Salvatore e del Poliziano di Montepulciano. Parteciperanno all’ iniziativa i professori Vincenzo Sorrentino, Carla Gambarana, Federico Galvagni, i dottori Enrico Pierantozzi e Bianca Vezzani dell’Universtà di Siena, oltre alla dottoressa Maria Grazia Pizza di Gsk, Siena. La mattinata si avvarrà della partecipazione di Pasquale Colella che condurrà il gioco. L’UniStem Day è un evento, che ormai si svolge in ben 7 Paesi europei e 75 atenei, la professoressa della Statale e Senatrice a vita Elena Cattaneo con il team di UniStem, il Centro di ricerca sulle Cellule staminali dell’Università degli Studi di Milano. Più di 27 mila studenti in Europa saranno coinvolti in seminari, discussioni, tavole rotonde e attività in laboratorio, per essere protagonisti di una giornata interamente dedicata alla scienza. Danimarca, Germania, Italia, Spagna, Serbia e Svezia proseguono il loro impegno nella divulgazione scientifica per i ragazzi con UniStem Day e danno il benvenuto ai colleghi dell’Ungheria che partecipano per il primo anno all’iniziativa. Unistem Day 2017 è dedicato al dottor Ahmadreza Djalali, ricercatore iraniano della medicina dei disastri stimato a livello internazionale, detenuto da quasi un anno dal Governo iraniano, senza che sia iniziato alcun processo. Nel chiedere la liberazione del dottor Djalali si condividerà la riflessione con gli studenti coinvolti su come la libertà di studio e di ricerca sia un valore civile fondamentale. “Tutelarlo con azioni concrete è indispensabile al funzionamento degli stati democratici. La libera scienza è, storicamente, necessaria al continuo miglioramento della condizione umana”.