Abbadia Isola, don Doriano sicuro: «Non sarà un centro per profughi»

Il caso dell’ospitale sulla Via Francigena. «Solo una nuova gestione»

REPLICA Don Doriano Carraro parroco di Castellina Scalo

REPLICA Don Doriano Carraro parroco di Castellina Scalo

Siena, 15 ottobre 2017 - «L’OSPITALE di Abbadia a Isola non chiuderà, ci sarà solo un cambio nella gestione». Don Doriano Carraro, parroco di Castellina scalo, spiega le novità in arrivo per la struttura sulla Via Francigena, dopo l’annuncio dell’interruzione del rapporto con la Confraternita di San Jacopo di Compostella a partire dal prossimo anno. «Abbiamo deciso di fare un cambiamento – afferma don Doriano – e al posto della gestione attuale avremo quella garantira direttamente dalla parrocchia con l’impiego a titolo volontario di 1-2 ragazzi che abbiamo attualmente in accoglienza. Ma non cambierà la destinazione a uso ospitaliero a titolo caritativo i pellegrini, privilegiando quelli che compiono un lungo percorso. L’attività è iniziata da tempo e proseguirà, restando aperta tutto l’anno».

 

MA PERCHÉ questa scelta, se davvero è garantita la prosecuzione della medesima attività? E perché l’impiego di personale non esperto? «Io stesso e molte persone che mi danno una mano – risponde don Doriano – abbiamo esperienza in questo settore. Prima era stata fatta una scelta diversa, affidandoci a chi ha già fatto questo tipo di lavoro. Ma ora è arrivato il momento di fare il passo successivo, caratterizzando maggiormente i nostri servizi di accoglienza e inserendo tutto all’interno di quello che la parrocchia sta facendo. Così mi sentirò personalmente più coinvolto in questo tipo di intervento, aumentando la sintonia con l’opera che sto già portando avanti nella mia parrocchia».

QUELLO che preme al sacerdote è non aumentare i toni della conflittualità. «Non è giusto – dice – mettere insieme accoglienza, politiche migratorie e ospitalità dei pellegrini. Intanto, come dico sempre, non parlo di politiche migratorie perché spetta, appunto, alla politica occuparsene. Parlo invece sempre di accoglienza, di aprire la porta a chi ha bussa e ha bisogno. E altra cosa ancora è dare ospitalità a chi compie un percorso di pellegrinaggio, in questo caso sulla Via Francigena».

Nessuna volontà, dunque, di abbandonare il progetto dell’ospitale, sostiene don Doriano. «La destinazione resterà assolutamente quella attuale – commenta –, non risponde a verità la voce che vorremmo trasformarlo in un centro di accoglienza per profughi».