Palio di Siena, la riscossa delle contrade: "Non siamo solo cazzotti e lotte"

Il rettore Fabio parla a nome di tutti: "Ci sappiamo governare con intelligenza"

Nicoletta  Fabio (Foto Di Pietro)

Nicoletta Fabio (Foto Di Pietro)

Siena, 21 gennaio 2017 - Inchiesta sui cazzotti in Piazza al Palio: coinvolti per rissa e lesioni i contradaioli di Onda, Torre, Nicchio e Valdimontone, unica però la voce. Quella del rettore del Magistrato Nicoletta Fabio che vale per 17. Segnale di compattezza e unità d’intenti (ora e in futuro) lanciato alla città e alla procura. Diciamolo francamente. Le Consorelle mostrano di essere tali in questa fase delicata. Tutti per uno, uno per tutti, insomma. Come i Moschettieri di Dumas.

"Nella sostanza, non sono parole di facciata. Un’azione condivisa consente di affrontare la situazione con maggiore forza anche a chi è maggiormente coinvolto rispetto ad altri", esplica il concetto Fabio dopo la riunione di giovedì sera servita a fare la sintesi. "I priori ci mettono la faccia e quanto deciso non resta nel chiuso delle stanze, né si presenta come autoreferenziale", aggiunge il rettore riportando il comune sentire delle 17. "E’ bastato un giro di tavolo – racconta misurando ogni parola – per far emergere l’intesa e la posizione unitaria".

E’ stato deciso di non redigere altri documenti sul caso: perché?

"Avrebbe replicato i concetti espressi in quello del maggio scorso, quando si seppe che era in corso un’indagine sui fronteggiamenti dell’Assunta 2015. Di quella posizione non cambiamo una virgola. All’unanimità".

Decise iniziative comuni?

"La scelta è di monitorare l’evolversi della situazione, passo dopo passo, prima di muoversi. Lunedì torneremo a riunirci, la seduta è ordinaria, ma chiaramente si parlerà ancora dell’argomento. Ripeto: la nostra uscita attuale non è fuoco di paglia ma l’inizio di un percorso".

Un ventaglio di ipotesi su come eventualmente manifestare i priori lo avranno pur delineato...

"Ripeto. Prima di qualsiasi iniziativa è fondamentale testimoniare la nostra compattezza. E monitorare i vari step della vicenda. Poiché il Magistrato è costituito da priori che rappresentano i contradaioli e ad essi rispondono, non escludo un passaggio con i popoli. Ma è tutto da decidere".

Il Palio è sotto attacco?

"Ora c’è un’emergenza, intendiamo restringere il campo senza fare, per adesso, ragionamenti complessivi sulla tutela della Festa".

Come vivono le Contrade questo momento?

"Si interrogano sulla vicenda con apprensione, inquietudine e buon senso. Si chiedono le conseguenze di un’azione così energica della Magistratura. Non dimentichiamo che sono quelle stesse che donano il sangue, quando serve, che si recano nelle zone terremotate. Da secoli, ogni giorno, custodiscono un patrimonio culturale, immobiliare e solidaristico, curano il territorio e garantiscono soprattutto la tenuta sociale. Non sono enti astratti ma comunità di persone. Un singolo episodio, singoli comportamenti non possono incidere su questa verità. Le Contrade sono le prime garanti di un codice non scritto e delle modalità di svolgimento della Festa. Capaci, come è stato dimostrato nel 2016 e ci è stato anche riconosciuto, di governare e autodisciplinare le tensioni che pure esistono nel Palio".

Niente più cazzotti in Piazza?

"Dovrei rispondere a titolo personale, non è questo il mandato attuale".

La vostra compattezza è un messaggio alla procura?

"Ciascuno fa il proprio lavoro. Il nostro pensiero era già stata espresso nel maggio scorso".