Colle Val d'Elsa: «Ora quei tigli vanno abbattuti»

Ecco il piano per piazza Scala. Da eliminare le piante malate

Molti residenti di Colle Bassa si oppongono all’eliminazione degli antichi tigli

Molti residenti di Colle Bassa si oppongono all’eliminazione degli antichi tigli

Colle Val d'Elsa (Siena), 24 febbraio 2018 - Cinque assoluzioni e due condanne. E’ questa la «sentenza» che il progetto presentato in commissione consiliare ha emesso per gli ormai famosi tigli di piazza Bartolomeo Scala, nel centro di Colle bassa, piante amatissime dai colligiani (hanno più di 70 anni e quasi tutti gli abitanti della città, quindi, li hanno sempre visti al loro posto) e da più di due anni al centro di una straordinaria mobilitazione dell’opinione pubblica, per alcuni progetti di riqualificazione della piazza che minacciavano la loro totale eliminazione. Il progetto definitivo ne salva, dunque, il 70 per cento: tutti concordi nel riconoscere che fa chiarezza sulle ipotesi di un improbabile spostamento di qualche «grande vecchio» della piazza, ma se, vista l’idea precedente di un diverso progettista, per qualcuno è un successo, per altri è comunque una sconfitta, perché il progetto stesso conterrebbe la premessa per salvarli tutti.

I  tigli destinati ad essere abbattuti (probabilmente entro la prossima primavera) sono il secondo e il terzo dei quattro presenti sul lato edicola della piazza; gli altri cinque, cioè i due superstiti più i tre presenti sul lato Pubblica assistenza, sono, invece, salvi e potranno andare incontro alla loro morte naturale. In tutto, però, gli alberi della nuova piazza Scala saranno otto, uno in più di quelli attuali, perché accanto ai tre vecchi del lato Pubblica assistenza ne saranno impiantati altrettanti nuovi, probabilmente tigli anch’essi, o aceri, comunque piante che per la loro struttura lignea presentano rischi di spaccature o cedimento di rami sensibilmente minori di altre specie. Le piante da abbattere sono quelle che una perizia agronomica ha trovato in condizioni di salute e stabilità peggiori delle altre («mantenimento delle alberature presenti ove possibile», aveva detto, infatti, un documento della giunta municipale con cui venivano fornite prescrizioni al progettisti) e che già diversi anni addietro erano stati oggetto di un’operazione di consolidamento, consistita nell’inserimento di un sostegno di mattoni alla base del tronco cavo.

Mentre i tre alberi di nuovo impianto cresceranno nella piazza, altri cinque cresceranno in un terreno comunale, pronti a sostituire i vecchi tigli al momento della loro morte naturale. Saranno quasi due diverse piazze, insomma, quelle che usciranno dal progetto di riqualificazione: sul lato Pubblica assistenza avremo un parco urbano in sedicesimo con sei alberi e altro verde, su quello dell’edicola nascerà un’ «area happening», perché lo spazio occupato oggi dai due tigli che scompariranno è destinato ad accogliere eventi e manifestazioni pubbliche.

Alessandro Vannetti