Scandalo a Chiusi, nuovi particolari dopo i tre arresti per violenze su ragazza disabile

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Prostituzione

Prostituzione

Siena 7 gennaio, 2017 - Sesso. Violenza. Prostituzione. Tutto nella tranquilla provincia senese. A Chiusi, la città degli etruschi, poco più di 8mila anime al confine con l’Umbria. Teatro di una vicenda torbida con tre protagonisti insospettabili. Tutti ben inseriti nella comunità locale perché la donna, 57 anni, unica agli arresti domiciliari, è insegnante. Uno dei due uomini ora in carcere a Santo Spirito a Siena lavora al Comune. Il terzo, 60 anni, è invece pensionato. Il pubblico ministero Serena Menicucci ha chiesto e ottenuto la misura cautelare a seguito dell’attività investigativa della polizia che ha squarciato il velo su una storia fatta di baci e palpeggiamenti, toccamenti e sesso orale con una giovane disabile. Adulta ma in realtà simile a una bambina di cui il pensionato chiusino suo vicino di casa e l’insegnante che tra l’altro l’aveva avuta a scuola erano riusciti, secondo l’accusa, a comprare l’affetto con piccoli doni. Qualche spicciolo, oppure sigarette e profumi. L’ipod per ascoltare musica. Di qui l’accusa di violenza sessuale in concorso per i due relativamente ad episodi che si sarebbero svolti fra il gennaio 2015 e il febbraio 2016. L’indagine, condotta dalla Squadra anticrimine del Commissariato di Chiusi, diretto da Valter Allegria, è scattata a seguito delle confidenza fatte dalla ragazza ai suoi familiari, in particolare alla sorella. Non sospettavano certo della bontà del vicino di casa che, conoscendo il disagio della giovane, si era addirittura offerto di passare un po’ di tempo con lei facendo passeggiate oppure invitandola a mangiare a casa sua. Proprio qui, in realtà, sarebbero avvenuti gli incontri sessuali, anche con l’insegnante. 

Vicenda a tinte forti dunque che, a seguito degli accertamenti tecnici condotti e degli indizi confermati da numerosi testimoni del paese, s’intreccia con quella che vede in carcere per favoreggiamento della prostituzione il dipendente comunale di 58 anni. Avrebbe spinto due donne del posto e una terza di cui però si conosce solo il nome a vendere il loro corpo a clienti che lui stesso trovava, fornendo anche il luogo nel quale avvenivano i rapporti sessuali a pagamento. Persone che si trovavano in condizioni economiche difficili ed erano dunque emotivamente vulnerabili, le donne finite in questo giro iniziato già nel gennaio 2014. Quanto al dipendente del Comune, tratteneva a volte per sé una parte delle somme incassate per le prestazioni. Quadro che emerge dal racconto di numerose persone sentite come informate sui fatti, a partire dai clienti che procacciava alle ragazze. Ma anche colleghi di lavoro hanno confermato che c’era un via vai di donne durante l’orario di servizio e nei locali del Comune.  "Ho piena fiducia nella giustizia – ha commentato ieri il sindaco Juri Bettollini – si tratta di una vicenda delicata che tocca nel vivo tutta la nostra cittadina. Sono vicino alla ragazza vittima di abusi e alla sua famiglia. Considerata la delicatezza della situazione confido nella rapidità dell’iter giudiziario e resto in attesa di risposte ufficiali in merito alle responsabilità". Oggi intanto si svolgerà l’interrogatorio di garanzia in carcere del dipendente comunale.