Picchia la figlia e le impone il velo e la lettura del corano: arrestato

L'uomo è finito in carcere per maltrattamento di minori conviventi. I segni della violenza sulla ragazza sono stati notati dalle compagne di scuola e dalle professoresse che hanno chiamato i soccorsi

Velo islamico (foto archivio Ansa)

Velo islamico (foto archivio Ansa)

Siena, 11 aprile 2017 - Picchiava la figlia minore imponendole il velo e la lettura del Corano:  un cittadino kosovaro di 38 anni, residente nella provincia di Siena è stato arrestato questa mattina dalla polizia. I poliziotti della Squadra Mobile della Questura senese, diretti dal commissario capo Enzo Tarquini, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa a suo carico dal GIP presso il Tribunale di Siena, per il reato di maltrattamenti a danno di minori conviventi. Nei giorni scorsi una ragazza kosovara, è stata ricoverata presso il pronto soccorso dell’ospedale Le Scotte, per la presenza di evidenti segni di violenza sul corpo che ne rendevano difficile la deambulazione. I segni della violenza erano stati notati da alcune compagne di scuola e dalle professoresse che hanno chiamato i soccorsi.  L’uomo ora si trova in carcere mentre la minore è stata collocata in una struttura protetta.

IN OSPEDALE

I medici hanno subito segnalato l’accaduto alla Polizia e immediatamente sono scattate le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica. Gli investigatori della Squadra Mobile, con il coordinamento della Procura, hanno ricostruito l’accaduto, raccogliendo gravi indizi di reato a carico del padre della ragazza, circostanze poi pienamente condivise dal Giudice per le indagini preliminari che ha applicato la custodia in carcere.

LE REGOLE

In particolare, dagli accertamenti svolti dalla Polizia è emerso che la minore è vissuta in un contesto familiare isolato ed estraneo alle normali condizioni di socialità, non poteva intrattenere alcun rapporto con i coetanei e doveva seguire le rigide imposizioni del padre, che ha aderito ai precetti più radicali della religione islamica. Al suo rifiuto di sottostare a quanto disposto dall’uomo che le imponeva tra l’altro il velo, la lettura del corano e l’apprendimento della lingua araba, questi l’avrebbe picchiata.

LA STORIA

È arrivata in Italia quando era piccola ed è cresciuta in un piccolo borgo della provincia di Siena dove ha frequentato la scuola, fino all'istituto superiore, quando ha cominciato a rifiutare i simboli di quella religione musulmana a cui il padre è particolarmente devoto. Per questa scelta di ribellione, un'adolescente di origine kosovara è stata vittima di maltrattamenti tra le mura di casa perché non voleva indossare il velo, leggere il Corano e imparare la lingua araba. A picchiarla il padre, un 38enne che da circa vent'anni abita in Italia e che, secondo quanto riferisce la polizia, «ha aderito ai precetti più radicali della religione islamica».

L'ARRESTO

L'uomo è stato arrestato questa mattina con l'accusa di maltrattamenti a danno di minori conviventi. Alla figlia 'ribelle' l'uomo aveva impedito di intrattenere rapporti con i coetanei, facendola crescere «in un contesto familiare isolato ed estraneo alle normali condizioni di socialità», spiega ancora la polizia. Ma proprio quei coetanei, tra i banchi di scuola, si sarebbero accorti insieme agli insegnanti che qualcosa non andava: la ragazza faceva fatica a camminare e aveva strani segni sul corpo. Da qui la segnalazione ai sanitari che hanno preso in carico la minorenne ricoverandola la scorsa settimana e allertando la polizia che ha fatto scattare le indagini della procura di Siena. La minorenne si trova attualmente in una struttura protetta e proseguono gli approfondimenti degli inquirenti su quanto accaduto.

LE REAZIONI

La prima condanna dell'episodio e della condotta del 38enne è arrivata da Mohamed Abdel Qader, imam di Perugia e di Colle Val d'Elsa: «Episodi simili non appartengono all'Islam». «I bambini vanno trattati con affetto e amore», ha aggiunto l'imam che ha poi sottolineato: «L'adolescenza è un momento particolare nella vita di ogni individuo e deve essere affrontato con ancora maggiore attenzione».