Ex Alfieri, lì dove c’erano le aule nascerà un supermarket

La città da salvare: il nostro viaggio nei luoghi a rischio oblio

L'interno dell'ex Alfieri nell'aprile 2015 (Foto Lazzeroni)

L'interno dell'ex Alfieri nell'aprile 2015 (Foto Lazzeroni)

Siena, 25 agosto 2016 - RADICI. Parola magica a Siena. Così profonde da innestare il presente con i semi del passato. E di una tradizione che merita di essere salvata per raccontarla alle generazioni future. C’è tanto vissuto dietro alcuni luoghi del cuore della città che stanno cadendo a pezzi. Pareti cariche di sudore e fatica quelle dell’ex Idit di Isola d’Arbia, per tutti la torre dei pomodori che chiuse i battenti quasi 50 anni fa. Sorta di ‘nave fantasma’ che nelle mattine di nebbia spunta, sinistra, lungo la Cassia. Progetti per recuperarla? A iosa. Persino tesi di laurea. Architetti che l’hanno immaginata come galleria commerciale, ristorante-bar e spazio espositivo. Ma è ancora lì. Simbolo di una spinta industriale che a Siena non ha trovato terreno fecondo. Altra pagina di storia da recuperare e (ri)scrivere prima che cada a pezzi è il padiglione Conolly dove un tempo venivano isolati i malati psichiatrici più gravi, i cosiddetti ‘clamorosi’ di cui i graffi sui muri delle celle ancora raccontano disperazione e follia. Il San Niccolò era allora manicomio, prima di trasformarsi in gioiello dell’Università. Un luogo dimenticato su cui la raccolta firme «Il luoghi del cuore Fai» ora accende i riflettori.

QUALCOSA si muove, invece, per l’ex scuola «Alfieri». Casermone diventato mostro di degrado nel centro abitato, all’Acquacalda. Vetri rotti, dormitorio e ritrovo per i balordi. Il caso è arrivato persino sul tavolo del prefetto e il nostro giornale se ne è occupato nell’aprile 2015 documentando, anche con un video, la situazione drammatica. «La scuola è stata venduta – conferma l’assessore al Patrimonio Paolo Mazzini – ad Unicoop Firenze. Il contratto è stato firmato a fine 2015. La base d’asta era 2milioni 240mila euro, è stata aggiudicata per 2 milioni 816mila. La superficie massima è di 5.200 metri quadrati, per quanto riguarda la destinazione d’uso è assai ampia. Si parla di commercio e pubblici esercizi, artigianato di servizio, direzionale e residenziale con esclusione del piano terra. Più usi sociali e ricreativi». Qui nascerà in primis un supermercato di medie dimensioni. «Non è stato però ancora depositato il piano», aggiunge l’assessore Stefano Maggi consultati gli uffici. L’ex Alfieri verrà demolita. Anche se la riconversione è condizionata alla realizzazione di una strada di accesso alla palestra comunale che dal posteggio di via Tolomei porta al piazzale e di altre piccole opere a salvaguardia dell’impianto sportivo. Ma un luogo del cuore, purtroppo, se ne è andato. Per sempre.

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