di CECILIA MARZOTTI

Siena, 29 maggio 2014 - IL PM non ci vede chiaro sulla morte di Beatrice Brogi, la sub di 39 anni deceduta domenica scorsa durante un’immersione nelle acque davanti a Portofino. Il magistrato, infatti, ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando il reato di omicidio colposo e ha chiesto agli uomini della capitaneria di porto ulteriori accertamenti. In pratica vuole un supplemento di indagine rispetto a quanto già appurato nell’immediatezza.

Per quale motivo? Forse vuole sapere se la sub e i suoi amici avevano una barca di appoggio che sarebbe potuta intervenire in caso di problemi? Pare sia obbligatoria quando si effettuano immersioni di profondità. Certo è che l’attrezzatura di Beatrice Brogi era stata tutta sequestrata compreso il suo computer da polso (una specie di scatola nera) e che nella giornata di oggi verrà eseguita l’autopsia.

La giovane donna, nata e residente nella nostra città, era partita con due amici alla volta della Liguria. Era una sub esperta aveva un brevetto di terzo grado avanzato e usava una sofisticata attrezzatura per immersioni in profondità. Il mare per Beatrice Brogi era una vera passione e ogni qualvolta poteva partiva con la sua tuta e le bombole e così era accaduto anche quattro giorni fa.

La trentanovenne aveva iniziato la discesa verso gli stupendi fondali marini in compagnia dei suoi amici. Giunta a 47 metri di profondità si era consumato il dramma. Come poi avevano ricostruito gli uomini della capitaneria un amico si era accorto che Beatrice giaceva immobile ed era risalito facendo varie tappe di decompressione per chiedere aiuto. La sua richiesta era stata raccolta da due sub locali che a loro volta si erano immersi fino a raggiungere dodici minuti dopo il corpo esanime della giovane donna.

Intanto era stata avvisata la capitaneria che era arrivata nel punto dove poi i sub erano risaliti . Il medico non aveva potuto far altro che constatare il decesso della trentanovenne. La salma era stata quindi portata all’istituto di medicina legale a disposizione dell’autorità giudiziaria. Qualche giorno prima in quello stesso tratto di mare aveva perso la vita un altro sub.

L’altro ieri i suoi amici della contrada dell’Oca avevano fatto una veglia funebre e ora tutti aspettano che la salma di Beatrice torni a casa. Fino a quando il pm di Genova non firmerà il nullaosta per la sepoltura non ci sono certezze del rientro anche se ieri era circolata la voce in città che i funerali della trentanovenne si sarebbero svolti sabato mattina.