Siena, 16 aprile 2014 - A FINE giornata le rondini volteggiano su Rocca Salimbeni. «Speriamo che portino primavera», sospira un pensionato alzando lo sguardo oltre la statua di Sallustio Bandini che troneggia davanti alla sede del Monte dei Paschi. Quella primavera che sembra lontana dai mercati finanziari. Dopo settimane positive, infatti, ieri il titolo Mps ha invertito la tendenza cedendo a Piazza Affari il 10,4%, a 0,22 euro per azione, e bruciando 410 milioni di capitalizzazione.


A PESARE la conferma da parte della banca, guidata dal presidente Alessandro Profumo e dall’ad Fabrizio Viola, della valutazione sull’entità dell’aumento di capitale che potrebbe lievitare di due miliardi, rispetto ai 3 già deliberati dall’assemblea con partenza dopo il prossimo 12 maggio. Una valutazione — osservano a Rocca Salimbeni — avviata «a seguito della pubblicazione del manuale dell’asset quality review e quindi della indicazione delle attività, dei criteri e delle metodologie che saranno seguite, nonché dei colloqui intercorsi con l’Autorità di Vigilanza». Così, mentre la Consob, a metà pomeriggio, vieta le vendite allo scoperto per due giorni (ieri e oggi), gli scambi sono stati particolarmente intensi, con oltre un miliardo di azioni passate di mano, quasi il doppio della media dell’ultimo mese, e pari all’8,9% del capitale dell’istituto. Ma in mezzo a tanta tensione ecco la disponibilità da parte delle banche del consorzio di garanzia ad alzare l’asticella fino a 5 miliardi («le condizioni dei mercati e la discesa nell’azionariato della Fondazione Mps rendono più facile l’esecuzione dell’aumento» spiegano).

E, mentre alcuni analisti confermano l’«investment case positivo su Banca Mps», la presidente della Fondazione Mps Antonella Mansi che, solo due settimane fa, aveva annunciato di aver chiuso un patto di sindacato al 9% con due soci latino-americani (Btg Pactual e Fintech) pronti a sottoscrivere l’aumento di capitale da 3 miliardi, afferma che al momento, «non ci sono elementi su cui ragionare». «Personalmente — stempera le curiosità la Mansi — preferisco aspettare ad esprimere un giudizio quando ci saranno proposte concrete». Certo è che se la banca decidesse di far lievitare a 5 miliardi l’aumento di capitale anche il patto di sindacato dovrebbe essere rivisto, a cominciare dalla possibilità per la stessa Fondazione di incidere sulla governance futura di Rocca Salimbeni, oltre alla necessità di sborsare 125 milioni contro i 75 preventivati con l’aumento a 3 miliardi e necessari a mantenere la quota del 2,5%. A spingere per un aumento da 5 miliardi almeno tre ordini di ragioni. La prima è quella di poter rimborsare, come promesso già al Commissario europeo, Joaquin Almunia, entro fine 2014 i 4 miliardi di aiuti di Stato incassati grazie alla sottoscrizione dei Monti-bond. In secondo luogo consentirebbe di avere maggiori risorse all’interno della banca e una maggiore patrimonializzazione, in vista anche dell’esito dell’asset quality review (si saprà a giugno) della Bce e degli stress test che invece saranno condotti in autunno.

INFINE, secondo alcune banche del consorzio di garanzia guidato da Ubs, l’aumento anche se di una taglia più larga (5 miliardi) potrebbe riscontrare comunque un buon successo, visto il forte appetito dei fondi internazionali, soprattutto americani per i titoli della Borsa italiana. Non a caso il fondo americano Blackrock ha investito più di 20 miliardi nelle azioni di Piazza Affari, tra cui quelle di Mps dove ora è il primo socio privato con il 5,7%. Bisognerà attendere le decisioni che assumerà il board di banca Mps che potrebbe essere convocato nelle prossime ore e prima dell’assemblea dei soci già convocata i prossimi 28 e 29 aprile.