di Laura Valdesi

Siena, 15 aprile 2014 - Le notti trascorse riuniti in una sola camera, a parlare del ragazzo che ti fa battere il cuore. Oppure a guardare sul telefonino le foto dei momenti più belli della giornata, da mandare con WhatsApp agli amici per fare un po’ d’invidia a chi è rimasto in città. Ore senza dormire ma il sonno non si sente troppo perché ebbri di felicità: lontani da casa e sostenuti dalla sensazione, impagabile, di libertà. Emozioni da gita scolastica. Quella attesa e sognata ad occhi aperti tutto l’anno. Oggi diventata striminzita come una maglia di lana infeltrita. Ridotta ad un solo giorno, magari. Niente mete estere, si resta in Italia. «Tutta colpa di una sorta di combinato disposto costituito da problemi culturali, organizzativi ed economici», ironizza il preside dell’istituto comprensivo «Folgore da San Gimignano» Marco Lisi (nella foto).

«LA QUESTIONE è, come detto, di triplice natura. In primis, i ragazzi oggi sono abituati a viaggiare fin da piccoli. Conoscono già molti luoghi per cui l’esigenza di muoversi per aprire la mente è un po’ meno forte rispetto al passato. Ferma restando l’utilità di escursioni a musei e scavi che rivestono un alto valore pedagogico. C’è poi l’aspetto organizzativo, non secondario. La normativa sulla sicurezza è più stringente, il numero degli insegnanti-accompagnatori necessari risulta raddoppiato e ciò crea disagio al funzionamento delle scuole. Ultimo ingrediente, comunque importante, la crisi economica che ha fatto lievitare i prezzi e mette in difficoltà le famiglie. Morale — conclude Lisi — di gite se ne fanno meno di prima».

Soprattutto cambia la loro ‘veste’. Fresco esempio quello di Chianciano dove la partecipazione ad un concorso, che i ragazzi domenica scorsa hanno vinto, ha rappresentato l’occasione per una gita scolastica formato-famiglia. «Alla manifestazione — spiega la preside dell’Istituto ‘F.Tozzi’ Maddalena Montemurro — , oltre ad alunni e docenti, hanno assistito con me i genitori degli studenti, in tutto 97 persone. Con soli 82 euro quest’occasione è diventata un viaggio di istruzione il quale, oltre ad aver consentito divertimento e crescita artistica, ha permesso di conoscere a tutti le bellezze del Lago Maggiore visitando l’Isola Bella e quella dei Pescatori, Stresa e Mergozzo». Esserci ne è valsa la pena soprattutto perché le terze della «De Amicis» e le prime della media «Tozzi» hanno sbaragliato la concorrenza con il musical ‘Speciale anni ’80’ salendo sul gradino più alto del concorso «Insieme per suonare, cantare e danzare», preparati dalla docente Linda Caroti. A inizio maggio, tornando alla vecchia cara gita, gli studenti dell’ultimo anno delle medie andranno due giorni ad Ascoli Piceno. «La nostra scuola, da sempre, è solita organizzare viaggi di istruzione economici ma di qualità grazie anche ai docenti — rivendica Montemurro — che si rendono disponibili ad accompagnare gli alunni senza ricevere alcun compenso aggiuntivo».

«GLI INSEGNANTI hanno sempre maggiori responsabilità», si inserisce il professor Gaetano Menafra della ‘San Bernardino’ di Siena. Il consiglio d’istituto della scuola ha deciso di organizzare escursioni di un solo giorno. Niente notti fuori casa per gli studenti. «Sono stato con loro a Recanati, eravamo 43 ragazzi e quattro accompagnatori, nel pomeriggio la visita alla cartiera di Fabriano, meta che difficilmente rientra nel circuito delle famiglie. Sono sincero, mi dispiace molto che le uscite siano ‘crollate’, in linea generale, perché non sono solo gite ma perseguono un obiettivo didattico ben preciso. Una perdita notevole sia sul piano dei rapporti umani che sociale. Comunque ci adeguiamo ai tempi, puntando sull’essenzialità pur mantenendo la tradizione». E innovando. Magari nella scelta dei mezzi di trasporto. La professoressa Tiziana Fantacci, sempre della «San Bernardino», ha infatti raggiunto Milano insieme ai suoi ragazzi con il Freccia rossa, andando a vedere la mostra di Kandinskij e alcuni scorci della città. «Abbiamo risparmiato muovendoci comodamente», conferma. Stessa opzione per la sua collega di Castiglione d’Orcia, Chiara Spargella. Direzione Venezia. «Gite quasi a chilometri zero o, comunque sia, fatta in casa spulciando il migliore rapporto qualità-prezzo per quanto riguarda gli alberghi e gli spostamenti. Ci trasformiamo anche in agenti di viaggio», esclama. La scuola che cambia. Muta pelle. Si adatta. Perché all’escursione di fine anno, tutti insieme, è davvero impossibile rinunciare.