di CECILIA MARZOTTI

Poggibonsi (Siena), 14 aprile 2014 - Uno sguardo in più, una parola di troppo e in un attimo è il finimondo. Quattro arresti per rissa e lesioni gravissime, tre feriti e venti uomini in divisa che per lunghissimi minuti hanno cercato di far tornare la calma nel centro di Poggibonsi. E’ il primo pomeriggio quando in un bar della cittadina valdelsana un campano di 33 anni sta sorseggiando un cappucciano. Entra un siciliano di 43 anni, tra i due (le telecamere interno all’esercizio commerciale riprendono tutto) c’è un primo screzio. Le immagini parlano chiaro. Non è solo un battibecco. Infatti improvvisamente l’ultimo arrivato tira un ceffone all’altro e gli frattura il setto nasale. Il ferito sanguinante esce dallesercizio commerciale. La lite continua. I due uomini continuano a fronteggiarsi. A quel punto il trentatreenne — sono ancora le telecamere di videosorveglianza a «parlare» — prende il telefonino e chiama qualcuno.

Una lite che solo apparentemente pare essere stata originata da banali motivi si trasforma in una vera e propria guerriglia e coinvolge soggetti di famiglie diverse: siciliane e campane. I protagonisti lavorano tutti nel settore dell’edilizia e, forse, l’origine della rissa è da ricercare proprio nella professione. Saranno i carabinieri della compagnia di Poggibonsi a stabilire esattamente la causa. Sono le 15 e siamo in centro a Poggibonsi. E’ qua che dentro un bar si strova un campano di 33 anni quando entra un siciliano di 43 anni. I due iniziano a bisticciare.

Le telecamere interne riprendono tutto, ma non raccontano l’argomento del diverbio. Fatto sta che improvvisamente il più grande dei due colpisce l’altro e gli frattura il setto nasale. I due uomini continuano a litigare: escono ed entrano dal bar fino a quando (e sono sempre le telecamere a raccontarlo) il più giovane prende il proprio telefonino e chiama. Intanto la polizia municipale che si trova nelle immediate vicinanze nota quanto sta accadendo.

Interviene e in quel mentre arriva il fratello del ferito. La situazione sta degenerando, ma il peggio deve ancora arrivare. Infatti da lì a qualche minuto sopraggiunge anche il figlio del siciliano. Impugna un cric e lo lancia contro i nemici del padre. Non colpisce nessuno, ma l’oggetto sfonda un bancomat. Ai primi quattro litiganti se ne aggiungono altri, ma non hanno il tempo di prendere parte alla rissa perché polizia municipale e carabinieri sopraggiunti in forze li dividono. Alla fine tre in ospedale con prognosi di 30. 10 e 6 giorni e quattro arresti per rissa e lesioni gravissime.