Siena, 10 aprile 2014 - Trecento quintali di olio sequestrato, 15 perquisizioni eseguite nella giornata di ieri e di oggi, 35 indagati per i reati di frode in commercio e riciclaggio merceologico e reati tributari pari a un milione e 700mila euro. E' il risultato dell'operazione "Fuente" condotta dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Siena e dall'ispettorato repressione frodi (Icqrf) del ministero delle politiche agricole, coordinata dalla Procura della Repubblica di Siena. Le perquisizioni sono state eseguite in Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Puglia in importanti aziende e stabilimenti operanti a livello nazionale ed internazionale. La procura Umbra ha aperto un'inchiesta e lavora in tandem con quella di Siena.

L'operazione ha permesso di scoprire un vasto fenomeno di frode finalizzato alla commercializzazione di enormi quantitativi di olio extravergine di oliva, di scarsa qualita' illecitamente ottenuti all'estero, ricollocati sul mercato nazionale attraverso illecite miscelazioni non rilevabili alle analisi ufficiali con l'interesse di numerosi imprenditori italiani operanti il confezionamento e il commercio sul mercato interno ed internazionale.

Dalle indagini, avviate nei primi mesi del 2013, e' emersa anche l'introduzione sul territorio nazionale di oli deodorati, cioe' sottoposti a trattamenti industriali di raffinazione (non consentiti nella produzione di olio extravergine di oliva) in grado di eliminare odori e sapori sgradevoli da una materia prima di scarso pregio e qualita' e pertanto, come tale, inutilizzabile per l'ottenimento di oli extravergini. II pm Aldo Natalini non scioglie le riserve sulla possibile estensione del fenomeno che coinvolge numerosi operatori del settore, sia nazionali che esteri.