di PAOLO BARTALINI
 

Siena, 29 gennaio 2014 - DAVANTI alla Leonardo da Vinci, il solito gruppo di genitori e nonni in attesa di figli e nipoti al suono della campanella delle 13,30. Da settembre cambieranno le abitudini e sarà un’autentica svolta epocale, almeno per quanto riguarda le scuole medie del territorio: l’ingresso alle 8 e l’uscita alle 14 dal lunedì al venerdì, con il sabato libero da lezioni e interrogazioni.

 

Arriverà quindi il momento del fine settimana lungo per i ragazzi, per effetto delle decisioni dei Consigli di Istituto dei Comprensivi uno e due, con a capo i dirigenti Manuela Becattelli e Stefano Pacini, sulla base anche degli esiti di un sondaggio tra le famiglie. Il sabato di vacanza? Mi sembra una soluzione valida – osserva Massimo Rubino – e non credo che rappresenti un problema per i nostri figli confrontarsi con un orario giornaliero di sei materie anziché cinque». Favorevole anche un altro genitore, Francesco Ferri: I ragazzi si impegnano in numerose attività anche al di fuori della scuola – rileva – e quindi un giorno di ‘vacanza’ in più non può che far bene». Tra i nonni il parere fuori dal coro di Mauro Barberio: «Un giudizio personale? Ho la sensazione – spiega – che sei ore siano un po’ troppe, specie per i bambini di prima e seconda media. Per chi frequenta il terzo anno, probabilmente non sarà così. Però se la maggioranza si è espressa per il cambiamento, è giusto che il progetto sia portato avanti fino alla definitiva attuazione dal 2014-2015».

 

Antonio Lo Guercio è convinto dell’utilità della ‘settimana breve’ a livello scolastico: «I nostri ragazzi crescono velocemente, quasi non ce ne accorgiamo – dice – e così un giorno di pausa, unito a un’opportunità in più per stare insieme in famiglia, si può considerare come una scelta legittima in quest’ottica. Comunque il sabato libero non dovrà essere vissuto esclusivamente come un momento di svago. Se c’è da studiare per un’interrogazione o per un compito, si sta sui libri. Questo è naturale».

 

Marcello Boschi, dal canto suo, prova a valutare i pro e i contro:«Anche a me, da studente – ricorda – è capitato di affrontare l’orario di sei ore. Tutto sommato non mi vengono in mente mattinate massacranti. Però gli aspetti da tenere presenti sono parecchi, per esempio dal profilo dell’organizzazione per le famiglie. Non sono modifiche irrilevanti».
La parola alla professoressa Clara Ticci, nel suo ruolo di vice dirigente scolastico: «Le lezioni racchiuse in cinque giorni? Questo modello offre la possibilità di andare incontro alle richieste della maggioranza delle famiglie del territorio comunale di Poggibonsi.L’orario dalle 8 alle 14, inoltre, evita il ricorso ai rientri pomeridiani, che a volte sono di ostacolo ai ragazzi che si dedicano per ad attività sportive»
La professoressa Lucilla Magni, insegnante di Lettere: «Sto compiendo delle valutazioni in particolare a proposito di quelle che saranno le variazioni dal profilo della didattica, con l’introduzione dei nuovi orari di lezione.