Siena, 12 dicembre 2013 - VENTITRE’ MILIONI di euro a tanto ammonta la contestazione notificata dalla Guardia di Finanza alla Mens Sana Basket e alla Brand Management di Rimini, società esperta di marketing sportivo. In particolare alla prima è stata elevata un contestazione di ventuno milioni, mentre all’altra società è pari a 2 milioni di euro. Secondo gli investigatori sarebbero state gonfiate numerose fatture, mentre altre sarebbero state emesse per contratti inesistenti. Si parla di un giro di affari pari a cinquanta milioni di euro. La contestazione è già stata inoltrata all’agenzia delle Entrate e quindi è pubblica. In parole povere l’ipotesi di reato sarebbe quella di una «sovraffatturazione».

La verifica nasce un anno fa e ha portato gli uomini delle Fiamme Gialle, secondo fonti molto vicine agli stessi investigatori, a spulciare entrate e uscite della Mens Sana Basket con una particolare attenzione a sponsor e contratti dei giocatori. Era il 17 dicembre del 2012 quando le Fiamme Gialle eseguirono diciotto perquisizioni tra la nostra città, Roma, Milano e Rimini — sede, appunto della Brand Management con un unico socio che era Stefano Sammarini un esperto di marketing sportivo che negli anni Novanta aveva fondato la Essedue Promotion, agenzia dello sport management che per dieci anni aveva fatto il consulente di Mps per il basket.
I militari a dicembre dello scorso anno su input della Procura della Repubblica decidono, dunque, di verificare i pagamenti ai cestisti.

FIN DA SUBITO emergono cifre di tutto rispetto, specialmente nel contesto di uno sport che fino al 2011 generava un giro di affari vicino ai cento milioni di euro. Un settore — quello, appunto, dello sponsor — in cui la Mens Sana fino a due anni fa primeggiava proprio grazie alle sponsorizzazioni arrivate dal Monte dei Paschi. La cifra esatta non è mai stata resa pubblica, ma dal 2007 al 2012 il budget annuale medio pare aver sfiorato i 15 milioni. Una cifra di tutto rispetto e decisamente superiore alle somme riservate a quel tempo ad altri sport compreso il Siena calcio.

Nel corso delle perquisizioni che avevano gli uomini della Finanza avevano acquisito un enorme mole di documenti. Tant’è che alla luce dei sequestri cartacei e informatici effettuati nel corso degli accessi gli stessi militari sono arrivati a chiarire il giro di affari. Oggi infatti viene formulata un’ipotesi di reato quale «la frode fiscale finalizzata al pagamento in nero di emolumenti, su conti esteri, a noti campioni della società sportiva». Il giro di affari oggetto della verifica fiscale, secondo fonti vicine alla Procura della Repubblica, sarebbe di poco inferiore ai 50 milioni di euro.

CON LA CONTESTAZIONE già inoltrata nei giorni scorsi all’agenzia delle entrate si apre la fase che potremo definire «dibattimentale».
Da una parte la stessa agenzia delle entrate che deve quantificare le multe sia per la Mens Sana Basket, che per la società di Rimini, nata — per una strana coincidenza temporale — un mese prima di iniziare il suo rapporto con la stessa Mens Sana. A loro volta sia la prima, che l’altra dovranno portare le proprie controdeduzioni, fino alla definizione finale dell’eventuale ammontare da pagare.
A parte tutto questo ci sono due certezze: lo sponsor Monte dei Paschi è in fase di risoluzione fino a scadere alla fine di questa stagione, quindi le risorse da quel momento in poi saranno sicuramente inferiori rispetto al passato e non è stato ancora approvato il bilancio per l’annata chiusa al 30 giugno di quest’anno.