Siena, 25 ottobre 2013 - LA LUNA di miele è durata poco, un mese appena. Era il 20 settembre, infatti, quando sindacati e rappresentanti della Rsu annunciavano, con soddisfazione, che "un primo grande passo di avvicinamento era stato fatto" poiché le parti avevano "definito e sottoscritto l’utilizzo del salario accessorio relativo al 2012 che sarà erogato appena effettuate le procedure contabili".

Un mese appena e il matrimonio è già in crisi. Di fronte agli atti dirigenziali e alla notizia delle lettere di messa in mora, i lavoratori sono pronti a dissotterrare l’ascia di guerra. D’altronde sono quasi 600mila euro a ballare sul tavolino, mica spiccioli: 510mila per il triennio 2008/2011 (suddivisi tra oltre 700 dipendenti, per una media di circa 700 euro l’uno) e quasi 90mila per il 2012, ovvero circa 230 euro per i quasi 400 dipendenti coinvolti. Fuori dalla media statistica, nel peggiore dei casi qualcuno rischia di dover restituire 3mila euro. Ecco perché i lavoratori si preparano a riaprire immediatamente lo stato di agitazione; nei prossimi giorni saranno indette le assemblee e si metteranno in moto gli avvocati.

"E’ un colpo anche morale — raccontano alcuni dipendenti — soprattutto per il salario del 2012; abbiamo combattuto un anno e mezzo perché ci fosse riconosciuto e adesso vogliono togliercelo dalla busta paga prima ancora di riceverlo". Non solo. C’è un altro aspetto che agita le acque. L’ispezione del Mef aveva evidenziato delle discrepanze anche sugli incarichi dirigenziali e le cosiddette ‘posizioni organizzative’. "L’Ente — si legge nella relazione — ha seguito uno schema tutto proprio per determinare le modalità di finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato della dirigenza che, in sostanza, ha come effetto quello di determinare l’ammontare delle risorse disponibili in base al numero e al valore delle posizioni dirigenziali precedentemente individuate".
Risorse che nello stesso periodo 2008/2012 sono state di oltre 1,9 milioni di euro. Mica poco. "Ma nel caso dei dirigenti — aggiungono i dipendenti — il Comune ha deciso di preparare le contro-deduzioni (una sorta di memoria difensiva, ndr), mentre con i lavoratori si è passati alla messa in mora immediata, senza nemmeno un confronto". La temperatura, a Palazzo, ricomincia a salire.

di Giulia Maestrini