di Tommaso Strambi

 

Siena, 27 luglio 2013- Dopo cinque mesi e dodici giorni Gianluca Baldassarri, ex capo dell’area finanza Mps, ha lasciato il carcere. Il Tribunale del Riesame in composizione collegiale (Bagnai, Caramellino e Cammarosano), infatti, ha accolto la richiesta degli arresti domiciliari avanzata dai suoi legali di fiducia, Filippo Dinacci e Stefano Cipriani.


Quando lo fermarono, lo scorso 14 febbraio, nell’appartamento di via San Vittore a Milano, Baldassarri aveva con sé 35mila euro in contanti, sistemati in alcuni beauty-case. Inoltre, pochi giorni prima, aveva fatto domanda per ottenere la residenza a Londra. Due elementi che, secondo gli inquirenti, provavano l’intenzione di Baldassarri di 'fuggire' dal nostro paese. Un’accusa sempre respinta dai suoi legali. "Nessuna intenzione di fuga - hanno sempre ribadito -. Il nostro cliente era appena rientrato in Italia da un periodo di vacanza alle Maldive. Se avesse voluto, sarebbe potuto restare all’estero. Invece è tornato".


E, in effetti, Baldassarri il lunedì predente, l’11 febbraio, era atterrato a Malpelsa. Quella notte stessa dal suo cellulare partirono dei messaggi indirizzati ad un suo ex collaboratore dell’area finanza che l’indomani avrebbe dovuto essere ascoltato dai magistrati senesi che coordinano l’inchiesta sulla passata gestione del Monte dei Paschi.

Per i magistrati un tentativo di 'inquinare', provando a concordare la linea da tenere negli interrogatori. Non solo. In quei giorni smobilizzò anche un milione di euro da un fondo. Tutte ragioni che hanno portato il gip, prima quello di Milano poi quello di Siena, a convalidare il fermo e a tramutarlo in custodia cautelare in carcere. Dopo un mese, però, per un errore procedurale Baldassarri fu rimesso in libertà. Ma ci rimase solo una notte. Il 17 marzo, dopo, un nuovo interrogatorio di garanzia, il gip Ugo Bellini convalidò la nuova richiesta di arresto e per l’ex capo dell’area finanza di Rocca Salimbeni si richiusero le porte del carcere di Sollicciano. Successivamente è stato trasferito a Santo Spirito, dove è rimasto sino a ieri mattina.
 

Il collegio del Riesame, infatti, gli ha concesso i domiciliari. Adesso aspetterà nella casa di Milano la prima udienza del processo immediato per ostacolo alla vigilanza, fissata per il prossimo 26 settembre. Ma già nei prossimi giorni potrebbe ricevere, insieme agli ex vertici del Monte e ad altri manager, un nuovo avviso di conclusione indagini per l’inchiesta principale del filone Mps: quella sull’acquisizione di banca Antonveneta.