di Laura Valdesi

Siena, 28 marzo 2013 — “Tirare sempre fuori il Palio... Capisco che sia la cosa più eclatante per la città ma, per una forma di rispetto nei confronti della Festa, lo citerei di meno». Anticipa il suo pensiero sulla proposta choc dei dipendenti comunali il rettore del Magistrato delle Contrade Fabio Pacciani. L’argomento terrà banco anche nella riunione del 6 aprile  tra capitani e priori  al Magistrato delle Contrade, fissata ieri mattina.

Incontro  che cade in una fase così delicata da renderlo strategico. Si parlerà, come detto, della proposta choc di non correre il Palio invece di  tagliare i servizi comunali, ma sul tavolo ci saranno anche gli aggiornamenti della normativa in materia fiscale,  i timori che il maltempo sta causando per quanto riguarda il rispetto delle date dell’addestramento e delle corse.   Bisognerà pensare, se gli operai non riusciranno  a lavorare da lunedì prossimo, ad eventuali alternative poiché il circuito della provincia è essenziale. La stagione paliesca quest’anno è davvero travagliata.


Ma il rettore del Magistrato resta ottimista sull’effettuazione della Carriera. “Non credo, in primis, che il problema principale della città sia fare o non fare il Palio — spiega —, personalmente penso che  sarebbe gravissimo non correrlo, solo la guerra lo fermò. E noi  non siamo in guerra. Un bruttissimo segnale, fermo restando che la valutazione spetta al Comune, che a guidarlo ci sia un commissario oppure un sindaco».
Molti pensavano subito  all’autogestione.
«E’ escluso. Ci sono ad oggi meccanismi che richiedono passaggi amministrativi, burocratici  e gestionali che non si possono improvvisare  dicendo che 5 Contrade montano i palchi e altrettante stendono la terra in Piazza, per esempio». 
La proposta choc dei dipendenti del Comune non ha lasciato indifferente il mondo contradaiolo.
«I problemi del personale non devono essere sottovalutati. Anzi, massimo rispetto.  Ma il Palio, chiamato in causa com’è stato fatto, diventa ulteriore elemento di tensione. La nostra Festa ha una complessità vasta».
C’è il rischio di non correre?
«Ripeto, resto ottimista. Fermo restando che, se il Comune arriva alla conclusione che il Palio non si  deve fare vuol dire che non si farà. Le Contrade continueranno ugualmente ad esistere, saremo sì arrabbiati e qualcuno ne dovrà rendere conto. Cercheremo di capire i motivi, nel caso, di ciò che è accaduto».