di Laura Valdesi

Siena, 22 febbraio 2013 — Il  cda dell’Ateneo è stato fissato il 26 febbraio. Si insedierà il nuovo  consiglio di amministrazione  a cui il rettore presenterà la situazione dell’Ateneo prima di passare all’ordine del giorno. Dove non si parla  — sul punto il vecchio cda si è già pronunciato — dei 64 addetti della Cooperativa Solidarietà che  da aprile dovranno lasciare il loro posto.


Non sarà un passaggio indolore. Si stanno raccogliendo firme sotto il testo di un appello da consegnare al rettore. In 140 hanno siglato in un solo pomeriggio    il testo che è stato proposto da Das, Usb e dagli stessi 64 addetti. Martedì  e mercoledì  saranno allestiti anche dei banchetti in piazza Salimbeni,  mentre il documento sta circolando all’interno delle varie strutture dell’Ateneo per cui il numero delle firme potrebbe essere già ad oggi molto più elevato.


A mandare in fibrillazione i tecnici-amministrativi  è stata poi una comunicazione dove si parla di «mobilità presso i presidi di Ateneo». A svelare  il fatto  è stata la segreteria della Uil Rua  Toscana che scrive: «Nell’avviso che ci è stato inviato per informazione sindacale  vengono descritti i compiti che dovranno essere attesi e che ricalcano  pedissequamente quelli svolti dai colleghi della Cooperativa. Si fa riferimento  anche alla necessità  di un adeguato periodo di formazione per coloro che manifesteranno la propria disponibilità. L’avviso certifica quanto sosteniamo — prosegue la nota —, ovvero l’alta qualificazione e indispensabilità  del lavoro dei colleghi  della Cooperativa  sociale solidarietà e l’inadeguatezza  del modo in cui  l’amministrazione  sta affrontando un problema delicato non solo per i risvolti sociali ed occupazionali  ma anche per il mantenimento  del livello qualitativo dei servizi offerti dal personale della Cooperativa».


A giudizio della Uil, «con l’avviso si cerca ora di  di sopperire ad un difetto di programmazione  e di pianificazione  evidente che, altrimenti, non giustificherebbe l’emanazione dell’atto stesso». Di qui l’invito, rivolto  al personale tecnico e amministrativo dell’Ateneo «a valutare bene quelle che sarebbero le conseguenze della disponibilità ad accogliere l’invito del direttore amministrativo per il futuro lavorativo del personale della Cooperativa» e la sollecitazione «a tutti gli organi dell’Ateneo interessati a rivedere le scelte recentemente effettuate, garantendo una continuità ai servizi svolti dalla Cooperativa».