Siena, 8 febbaio 2013 - Il pm di Siena Antonino Nastasi, che indaga sul caso Mps, e i colleghi fiorentini Luca Turco e Giuseppina Mione, titolari dell'inchiesta sul Credito Cooperativo Fiorentino, hanno sentito il senatore toscano Paolo Amato, ex Pdl ora Gruppo misto e il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Alberto Monaci, come persone informate sui fatti, in procura a Firenze. In base a quanto si apprende si tratterebbe di un'attività di integrazione di indagine relativa all'inchiesta sul Ccf chiusa nel dicembre scorso dai magistrati di Firenze. Amato è stato ascoltato per circa due ore. Monaci è ancora nell'ufficio dei magistrati.

"ASCOLTATO SUI RAPPORTI FRA PDL E MPS"- "E' stato un ragionamento politico sui rapporti fra Pdl ed Mps''. Lo ha detto il senatore Amato, eletto con il Pdl ma poi in rotta con il partito. Amato ha spiegato ai giornalisti che l'incontro si è basato soprattutto sulla sua intervista pubblicata ieri sull'edizione fiorentina di Repubblica dal titolo: ''Paolo Amato ex berlusconiano. 'Anche il Pdl nel sistema Mps'''. Amato ha detto che non gli sono state fatte domande specifiche sul Credito cooperativo fiorentino. ''Denis Verdini - ha spiegato Amato parlando con i giornalisti - si è comportato da capo del Pdl. Ha fatto il suo, l'avrei fatto anch'io. Se la logica è una logica spartitoria... sono i compromessi necessari alla politica''. Riguardo al ruolo di Andrea Pisaneschi, ex componente del Cda di Mps ed ex presidente di Banca Antonveneta, ritenuto vicino a Verdini, Amato ha spiegato: ''Ho detto che non è stato nominato da Verdini, ma che è stato il frutto del 'groviglio armonioso' senese. Poi Verdini lo ha gestito''.

MONACI E MPS - Monaci, origini politiche nella Dc, dipendente Mps ora in pensione, è fratello di Alfredo, ex componente del cda di Banca Mps ed ex presidente di Biverbanca. Alberto Monaci è stato chiamato in causa nelle polemiche scoppiate nel maggio scorso a Siena sui cosiddetti dissidenti del Pd che costrinsero l'allora sindaco Franco Ceccuzzi alle dimissioni, dopo il no all'approvazione del bilancio comunale. Lo stesso primo cittadino, ora di nuovo candidato dopo aver vinto le primarie, accusò Alberto Monaci di aver ispirato la 'fronda': accusa che Monaci ha sempre respinto.

MPS & CCF, SI INCROCIANO LE INCHIESTE - Tra le procure di Siena e Firenze c'erano stati già contatti e scambi di informazioni e documenti relativi alle due inchieste. Quella fiorentina ha riguardato sia la gestione del Credito cooperativo fiorentino, che è stato presieduto fino al 2010 da Denis Verdini, sia gli aiuti statali all'editoria erogati ad alcuni giornali, fra cui Il Giornale della Toscana, riferibile sempre al parlamentare del Pdl. Stamani l'incontro tra il magistrato senese e i pm fiorentini. Sul contenuto del colloquio resta il massimo riserbo. Dallo 'scoppio' dell'inchiesta senese, però, anche sugli organi di stampa si è ricordato più volte che nell'inchiesta fiorentina sul Credito cooperativo è indagato anche Andrea Pisaneschi, ex componente del Cda di Mps e primo presidente di Banca Antonveneta, dopo l'acquisto da parte dell'istituto senese.

In particolare i pm fiorentini contestano a Pisaneschi l'attività di lobbing che avrebbe i favori del gruppo imprenditoriale Btp, all'epoca presieduto da Riccardo Fusi, per un prestito da 150 milioni di euro dato da un pool di banche - capofila Mps - a Btp nel 2008. Nell'ambito di questo filone dell'inchiesta fiorentina l'ex dg di Mps Antonio Vigni venne ascoltato in procura a Firenze come persona informata dei fatti. L'indagine fiorentina è chiusa da tempo: una trentina gli indagati, fra i quali l'on Verdini.