Siena, 7 febbraio 2013 - Nel via vai di questi giorni e nel turbinio di voci alzatesi intorno alle inchieste che vedono protagonista Rocca Salimbeni, nessuno aveva notato quella stanza di Palazzo pubblico con luce accesa fino a tarda sera. Già da un paio di settimane. E si tratta di quell’ufficio, al piano terra, dove fino al maggio 2012 stava l’assessore al bilancio. Nell’ultima giunta, quindi, era l’ufficio di Mauro Marzucchi. Ebbene ieri anche questa situazione è arrivata alla luce del sole: un ispettore del Ministero dell’Economia e delle Finanze sta controllando i bilanci comunali dal 2004 al 2012. In particolare, sembra che nel mirino dell’ispettore siano finite le azioni di assestamento sui bilanci 2009 e 2010 e soprattutto se le stesse abbiano ottenuto risultati adeguati.

Se si tratti di una normale verifica o se invece qui si nasconda una nuova ‘grana’ senese, non è dato a sapere. Certo è che i conti di Palazzo Pubblico continuano a far parlare: nessuno, e soprattutto di questi tempi, avrà dimenticato che è proprio sul bilancio 2011 che l’ultima giunta comunale si è incagliata.

Quel rendiconto infatti, fu bocciato dal Consiglio comunale con i voti della minoranza e di una parte della maggioranza di centrosinistra. In particolare avevano votato contro 8 consiglieri, 7 del Pd e uno fuoriuscito dal gruppo dei Riformisti Socialisti. Una bocciatura che aveva provocato le dimissioni del sindaco Franco Ceccuzzi e il successivo commissariamento del Comune di Siena.

Quello stesso bilancio era stato poi approvato con delibere delsettembre scorso dal commissario straordinario Enrico Laudanna. Ma le disavventure non erano finite lì: in seguito, infatti, a novembre, era arrivato anche l’«alt» della Corte dei Conti. Ieri, in serata, ecco la precisazione del Ministero stesso a confermare che gli inviati dell’Ispettorato generale delle finanze (Igf) della Ragioneria — più di uno, dunque — sono a Siena ormai da giorni. Con il Ministero che però dice che «si tratta di ispezioni ordinarie, ce ne sono a decine sul territorio. Non sono legate agli ultimi avvenimenti».

In Comune invece nessuno conferma, anzi nessuno risponde: qualcuno però nomina un certo Cimbolini, ormai assiduo frequentatore di quell’ufficio al piano terra. Non un nome a caso: Luciano Cimbolini è effettivamente ‘ispettore della Ragioneria dello Stato’, lo stesso che fu mandato a visionare le carte della Provincia di Firenze dal 10 gennaio all’11 febbraio 2011, quelle carte riguardanti l’amministrtazione di Matteo Renzi dal 2004 al 2009.

Paola Tomassoni