Siena, 4 dicembre 2012 - Vandali entrano in una cantina di pregiato Brunello di Montalcino e disperdono il vino, ettolitri ed ettolitri, facendolo finire nelle fogne: un atto che lascia senza fiato la Toscana, un gesto che indigna gli appassionati di vino di tutta Italia e non solo. E ora i carabinieri del comando provinciale di Siena indagano su quanto è accaduto, con controlli a tutto campo, non tralasciando nessuna pista. E' accaduto nell'azienda di Gianfranco Soldera nella notte tra domenica e lunedì. Qualcuno è entrato sfondando una porta e aprendo le botti, lasciando che il prezioso vino finisse per terra.

LA REAZIONE DELLA FAMIGLIA SOLDERA - ''Nessuna intimidazione puo' fermare il lavoro e l'amore per questa terra ed i prodotti che e' in grado di far nascere'': cosi' la famiglia Soldera reagisce a quanto accaduto nella notte tra domenica e lunedi', quando, ricostruiscono in una nota ''ignoti hanno sfondato le difese e sono penetrati nella nostra cantina: non hanno rubato neanche una bottiglia ma con un atto vandalico, doloso e delinquenziale di estrema gravita' per tutto il territorio, hanno aperto le valvole di 10 botti di vino destinate a diventare Brunello di Montalcino delle annate dal 2007 al 2012''. La perdita complessiva ammonta a 62.600 litri di Brunello ''con un danno economico rilevantissimo''.  ''Un gesto che non merita nessun aggettivo - dicono i produttori - tanta la gravita' che si riverbera ben oltre i confini della nostra azienda''. ''Le autorita' svolgeranno il loro compito, ne confidiamo, con l'aiuto di tutti coloro che vorranno collaborare. Il nostro pensiero e la nostra azione, in questo momento - concludono - sono dirette unicamente al futuro, perche' nessuna intimidazione puo' fermare il lavoro e l'amore per questa terra ed i prodotti che e' in grado di far nascere''. Gianfranco Soldera, intervistato dal Tg2, ha anche detto di non aver mai ricevuto minacce ed ha giudicato ''inspiegabile'' il gesto''. ''Ma cosi' - ha aggiunto - i produttori non sono piu' tranquilli''. 

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La notizia ha fatto il giro della Rete, non solo nei principali quotidiani ma anche nei tanti forum e giornali online dedicati al vino.

Il Brunello di Soldera è un vino di gran pregio e di gran prezzo alcune sue bottiglie si trovano in enoteca a 150 e passa euro. Un prezzo dovuto alla produzione che è pari a circa un quarto di quella che potrebbe fare e dall’apprezzamento di quei clienti che da sempre comprano il suo vino che se, complice la crisi, viene venduto meno in Italia, trova invece un largo consenso all’estero Stati Uniti compresi. Quando i Soldera arrivarono a Montalcino, la terra della loro azienda era quasi in stato di abbandono, lasciata così dalla fine della mezzadria ma lui e sua moglie furono colpiti dalla bellezza del luogo e si dedicarono totalmente a quella terra con l’obiettivo di ricavarne un prodotto che fosse prestigioso. La tenuta Case Basse, acquistata nel 1972 da Gianfranco Soldera e dalla moglie Graziella, conta 23 ettari complessivi di cui solo 6 ettari e mezzo a vigneto per una produzione di 10.000 bottiglie all'anno. In cantina la vinificazione e' solo in tini di legno, le fermentazioni sono senza controlli della temperatura, sfruttando il freddo della cantina (completamente interrata), macerazioni molto lunghe sulle bucce, lieviti indigeni. Niente filtrature ne' chiarifiche, tanto tempo nelle botti (solo grandi), tanto affinamento in bottiglia

Un personaggio determinato e schietto, Gianfranco Soldera. Qualcuno tempo fa su un blog scrisse: «Ciò che pensa Gianfranco Soldera del vino e di come si faccia il vino a Montalcino o come si possa fare un grande Brunello, lo pensano in tanti, il problema è che non tutti hanno il suo stesso coraggio nel farlo per davvero così».

«Qui non si tratta di ladri qualunque — è il commento unanime — è stato colpito a tradimento un singolo produttore o un sistema».

Secondo il sindaco di Montalcino, Silvio Franceschelli, "è fantasioso pensare ad un atto che sia da ricondurre a forme di criminalità organizzata. ''Per quanto riguarda la natura dell'evento - afferma il primo cittadino - inviterei tutti alla massima prudenza nel rispetto del pregio e dell'immagine di un territorio come Montalcino nel mondo". "Ritengo che - continua Franceschelli - qualsiasi allusione a fenomeni dell'attività di stampo organizzato siano totalmente fantasiosi in un territorio come questo in cui si vive ancora lasciando la chiave nel portone di casa''. Il sindaco conclude esprimendo ''massima fiducia nella magistratura e negli inquirenti, ed esprimo massima solidarieta' e vicinanza e disponibilità al produttore".
 

D'accordo anche il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci che ha manifestato la solidarietà di tutte le 250 aziende alla Soldera: "Evitare letture fantasiose e strumentali della vicenda nel rispetto dell'immagine di un territorio come Montalcino nel mondo''. "La comunità delle imprese montalcinesi - aggiunge - come sua tradizione non lascerà da sola un'azienda colpita così duramente e vilmente e la supporterà nei modi e nei tempi che l'amico Soldera reputerà più opportuni''.