Siena, 22 luglio 2012 - «La banca dovrà risarcire il cliente che ha perso i suoi risparmi dopo l’investimento fatto sui bond argentini». A stabilirlo è stato il giudice civile Bernardini del nostro tribunale. Una sentenza depositata in questi giorni e che potrebbe fare giurisprudenza per altri casi simili a quello accaduto ad un signore residente a Castelnuovo Berardenga.
E’ il 2003 quando l’uomo si presenta in una banca della nostra città e chiede chiarimenti sui titoli argentini. Dalla causa successivamente intentata non emerge se l’uomo fosse, o meno, cliente dell’istituto di credito. In quel momento quei bond vanno per la maggiore e lui ha deciso di acquistarli. Così investe i suoi risparmi: trentasettemila euro.
In un breve lasso di tempo l’uomo si ritrova in mano solo «carta straccia» e non ha più i soldi. Decide di far vedere tutta la documentazione in suo possesso all’avvocato Nicola Giuliani. Il legale studia quelle carte e insieme al cliente decidono di ricorrere al giudice civile invocando il fatto che la banca non aveva informato l’acquirente sui reali rischi che comportava l’acquisto di quei titoli. Di più.
Lo stesso avvocato Giuliano ha anche invocato la nullità del contratto a suo tempo sottoscritto dalle parti in causa. Le affermazioni dell’acquirente vengono controbattute dagli avvocati della banca che sostiene l’esatto contrario.
Il giudice Bernardini valuta quanto emerso nel corso delle varie udienze e qualche giorno fa ha deciso dando pienamente ragione all’avvocato Giuliani che chiedeva la nullità del contratto e la restituzione al suo cliente dei 37mila euro spesi nove anni fa per acquistare i titoli argentini. Una sentenza che potrebbe fare da «apripista» per tanti altri casi simili. Numerosi, infatti, furono gli italiani che tra il 2002 e il 2003 acquistarono quei titoli e poi di fatto persero i loro averi.
Cecilia Marzotti
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