Siena, 12 maggio 2012 - ARRESTATA per sequestro di persona. La donna finita in carcere con questa pesante accusa è una badante ucraina, mentre la «vittima» è una pensionata gravemente ammalata originaria di Montalcino e residente a Pienza. Come i carabinieri e con loro il magistrato siano arrivati fino al punto di far scattare le manette ai polsi di S.L., 62 anni, è facilmente immaginabile. Ancora una volta siamo in una realtà dove tutti si conoscono e quindi non è difficile mettere in pratica il così detto controllo sul sociale. Un comportamento della civile collettività che ha aiutato una persona debole, incapace per l’età e i problemi fisici, a difendersi da sola.

L’indagine poi sfociata nell’arresto parte alcune settimane fa. Gli uomini dell’Arma della compagnia di Montepulciano ricevono una segnalazione che vuole che la badante si assenti regolarmente — a volte per l’intera giornata — dall’appartamento dove abita L.P., 81 anni. Quest’ultima è malata e soprattutto è immobilizzata tanto da trascorrere le sue giornate a letto. La pensionata è nubile e di conseguenza la badante ha piena libertà di movimenti e di azioni.

I CARABINIERI a fronte di quanto raccolto in un primo momento si mettono subito in azione. Il loro obiettivo è capire come stanno realmente le cose. La verità non tarda a venire a galla. La badante (non certo giovane visto che ha 62 anni, né inesperta dato che ha sulle spalle altre simili esperienze lavorative) regolarmente lasciava la signora, pur sapendo che non era in grado di muoversi da sola, e se ne andava per i fatti suoi. Una situazione incredibile dove spesso la badante si assentava per l’intera giornata. E così la pensionata rimaneva là da sola, immobile a letto. In pratica sequestrata nel suo stesso appartamento da dove urlava disperata per ore. Chi doveva accudirla non c’era. Gli uomini dell’Arma hanno deciso di intervenire tanto da sfondare con l’aiuto dei vigili del fuoco la porta di ingresso dell’appartamento. La badante ucraina non c’era. L’hanno aspettata e arrestata in flagranza. In parole povere è stata bloccata al suo rientro dopo aver trascorso l’intera giornata lontano da quella pensionata che aveva bisogno non solo della sua presenza, ma soprattutto delle sue prestazioni.

Cecilia Marzotti