Siena, 2 maggo 2012 - Lo hanno ucciso nel modo piu' violento: decine di coltellate inferte in ogni parte del corpo. E' successo a Sedilo (Oristano) il 27 aprile scorso, quando nel corso della notte e' stato ucciso Indulto, un cavallo Anglo-Arabo di 9 anni, ma la notizia e' trapelata in queste ore da ambienti vicini al mondo dell'ippica e dell'allevamento del cavallo in Sardegna.

Strettissimo il riserbo dei carabinieri del paese e della compagnia di Ghilarza, che stanno svolgendo le indagini. Riserbo che alimenta il sospetto che si tratti di un messaggio cifrato che va al di la' degli ambienti dell'allevamento del cavallo, delle gelosie o delle corse, ma che possa essere ricondotto ad altri fatti di cronaca.

Anche perche' il cavallo, pur essendo un riproduttore, non aveva una fama da giustificarne l'uccisione per il suo valore commerciale: in due anni di corse infatti aveva vinto 25mila euro ed in particolare 10mila al derby italiano dell'Anglo-Arabo di Napoli. Il cavallo, che operava come stallone nell'azienda agricola di Giovannino Salaris, alla periferia del paese, era di proprieta' di Mario Fracassi di Siena, ed era nato nell'allevamento di Giorgio Soldati, sempre senese.

Un episodio che ha scosso l'ambiente dell'allevamento e dell'ippica sarda, ma anche a Sedilo, patria dell'Ardia, la corsa al galoppo che si svolge il 6 luglio in onore di San Costantino Imperatore, e di cavalli che partecipano e hanno vinto il Palio di Siena, la notizia ha turbato gli animi.

Non si tratterebbe, secondo le indiscrezioni raccolte, di un episodio legato appunto all'Ardia, ma evidentemente ad altri fatti. Ed e' su questa pista che i carabinieri stanno lavorando. Uccidere un cavallo in quel modo, in Sardegna, e nel mondo agropastorale, cosi' come il taglio della coda o della criniera, ha un significato ben preciso: ''Possiamo uccidere chiunque quando vogliamo''.