Siena, 8 settembre 2011 - La mano battuta sul petto, una sorta di gesto tribale. Sfogo rabbioso e denso di gioia quando è stato chiaro che non ce n'era per nessuno. "Ho vinto io! Ho vinto io!", continuava a gridare Antonio Siri dopo aver salutato con il frustino il capitano della contrada del Borgo. "Ho combattuto con una rivale che sembrava un lupo. Spero di aver ripagato la fiducia della dirigenza", la prima battuta del fantino che si sta imponendo all'attenzione paliesca.

E' stata una bella battaglia con Giosuè Carboni che correva nel Monumento, la tua rivale.

"Adesso a Siena, se qualcuno aveva dubbi sul mio carattere, non potrà nutrirne ancora!".

Come hai fatto a rimanere freddo così durante la mossa durata un'ora e costellata dal tallonamento di Carboni su Bongo Bingo.

"Ho conservato la calma, credo che sia un chiaro segno di maturità (altro messaggio alle dirigenze senesi, ndr)".

Siri ha vinto ache a Legnano e Bientina: il successo più bello?

"Sono diversi, ognuno ha la sua emozione".

Cosa vuol dire il successo a Casteldelpiano in questo momento della tua carriera?

"Spero che singifichi tanto. Magari che il prossimo anno in Piazza ci sarò anche io".

Hai l'idea di legarti a qualche Contrada?

"Magari, se c'è la situazione".

Una dedica per questa vittoria?

"decisamente a Gezabele, una cavallina eccezionale. Ho vinto anche grazie alla sua qualità. meritava molto di più in Piazza".

Togliti un sassolino?

«Non ho niente da rimproverarmi".

Quando ti sposi con Daniela?

"Quando vinco il Palio di Siena".