Siena, 8 agosto 2011 - Non lasciatevi ingannare: è forse un po' ruvido il modo di fare di Federico Ghiani, fantino dell'Aquila. Ma ha anche il cuore tenero. Non si stacca mai dal suo Mandarino, bastardino nero buono e affettuoso come il pane (nella foto con la fidanzata Antonella e un dirigente dell'Aquila) , che l'ha seguito in tutti i suoi spostamenti professionali. Che, nonostante la giovane età, sono già stati numerosi. «Forse qualcuno dei cavalli che alleno ha la possibilità di rientrare nel lotto dell'Assunta. Per Morosita magari è un pochino presto, poi c'è Missisippi. Verranno presentati per le prove di addestramento e per la Tratta», dice il fantino. Che insieme al cavallo vittorioso di luglio, Mississippi, ha chiuso la tre giorni di previsite al Ceppo. Assenti sono stati Merisiana, Guadalupe, Ganosu e Giostreddu che domenica sera era infatti impegnato a Feltre. Soltanto tre i cavalli a cui sono stati effettuati i raggi x perché nuovi: Oreb, Nulvesa e Nikaia. Adesso i veterinari stanno decidendo chi promuovere alle prove all'alba, che quasi sicuramente saranno in due giorni stante i numeri attuali, e chi direttamente alla Tratta.

 

Tornando a Ghiani, viene naturale chiedergli se indosserà il giubbetto della Contrada a cui è legato e, soprattutto, se ha problemi a montare con l'avversaria in Piazza. «Assolutamente no, sono agli ordini dell'Aquila», ribatte pronto.

 

Il capitano Renato Romei ha detto che l'Aquila non vince da 19 anni per cui c'è Ghiani, detto Strappo, ma non solo. Nel caso, non te la devi prendere.

«Io non me la prendo, tanto decidono loro. Mi preparo al meglio e basta».

Romei ha aggiunto anche che non avresti problemi a fermare l'avversaria nella malaugurata ipotesi che le toccasse un cavallo più potente.

«Ho la grinta, potrei farlo. Sono disposto a fermare al Pantera, se ci sarà bisogno».

Lo scorso anno hai debuttato e sei stato battezzato Strappo per aver rotto il giubbetto a Girolamo durante la Tratta, comportamento poi sanzionato. Lo rifaresti?

«State tranquilli, quest'anno non lo rifaccio. Solo se è necessario, semmai, per il Palio».