Siena, 8 agosto 2011 - "Tuteliamo i passionisti veri, chi porta i cavalli in Piazza da 15-20 anni". E' l'appello lanciato da Mario Savelli, decano della categoria che ha avuto nella stalla tanti nomi vittoriosi sul tufo. Prende spunto da due elementi per lanciare proposte e indicare la via per voltare pagina nel protocollo: il disappunto del sindaco per l'assenza di tanti cavalli, i troppo paletti posti ai proprietari. "Se ad un mezzosangue mancano pochi millimetri - torna a bomba sulla polemica che ha animato la vigilia di Provenzano - non bisogna essere così rigidi. Perché in Sardegna sono stati misurati e in modo accurato. Occorre trovare una soluzione a questo aspetto, consentendo inoltre di effettuare gli appuntamenti in provincia».

Spezza poi una lancia a favore di Leo Lui, cavallo portato da Dario Colagè ieri pomeriggio al Ceppo. "Nella Torre non ci dette preoccupazioni, se una volta ha colpito il verrocchino, così mi dicono, diamogli la possibilità della riprova. E di dimostrare che, in realtà, non calcia. Ed è adatto alla Piazza». Quanto ai forfait, per la verità ieri particolarmente ridotti, lancia un altro appello: "Devono presentarsi alla previsita. Se io Ninnittu non l'ho portato è perché non lo vedevo al 100%».

Mentre Savelli parla arriva il figlio di Tittia, Mattia, insieme a mamma Ilaria. Ha l'argento vivo addosso, a soli tre anni, e stargli dietro è un grande impegno. Fra i mezzosangue che il fantino vittorioso a luglio accompagna alla previsita figura anche Buiotto, il grigio che allena da tempo e che ha vinto a Monteroni, diventando uno dei nomi da prendere in considerazione per l'Assunta. E sicuramente per il futuro del Palio.