Siena, 7 agosto 2011 - «Allora, dopo il Palio ci vediamo», dice il sindaco Franco Ceccuzzi. «Certo, va bene», ribatte Francesco Ticci mentre aspetta di far visitare Istricetta. Uno dei proprietari-fantini che si è battuto molto per cambiare il Protocollo.

Cosa ne pensa Ticci della proposta di Cianchino di squalificare due anni quanti non portano il cavallo alla previsita?

«Di idee ce ne sono tante, così come le persone che sapranno vagliarle. Magari ognuno in testa ha qualcosa che pensa sia la medicina migliore per tutti»

Hai sempre detto che le regole Siena, per il Palio, le ha già scritte.

«Siamo sempre stati d'esempio per tutti».

Le assenze dei cavalli peseranno? Perchè così tante?

«Finché i cavalli sono presenti o meno perché ci sono strategie di Contrade e fantini, può piacere o non piacere, però rientra nella Festa. Per tutelare il cavallo non bisogna cambiare totalmente il gioco. Vorrei comunque sempre quelli buoni perchè fanno vedere buoni Palii, la Festa sa di festa, perchè c'è un favorito e uno che deve mordere il coltello. Se dietro la mancanza di un cavallo c'è uno scenario paliesco, va bene. Sono nato a Siena, l'ho sempre vissuto. Non mi stupisco».

Il capitano della Lupa Giannini chiede che le dirigenze non vengano messe alla gogna per le loro scelte.

«Ognuno nell'ambito paliesco deve essere conscio del proprio ruolo e lo deve portare fino in fondo. A volte, però, c'è qualcuno che fa il tuttologo e... magari si confonde. Le Contrade sono mature per ritratteggiare una nuova era della gestione Contrade e cavalli».

Cosa chiederai il 17 agosto al sindaco?

«Se hanno novità da introdurre, prima di scriverle che sentano la nostra opinione, non quella, faccio per dire, di fiorai o commercianti, ma di chi tiene i cavalli da sempre. Poi, magari, quando hanno detto tutto, qualcuno di noi vorrà alzare il dito per esprimere la propria opinione».