Siena, 6 agosto 2011 - PROFILO BASSO. Saluta tutti ma senza quel sorriso un po’ spavaldo che, spesso, si stampa sul volto del fantino vittorioso di luglio. Giovanni Atzeni, in arte Tittia, abbassa poi gli occhi e quasi non vuole pronunciare la parola «cappotto» quando, alla fine della chiacchierata, ammette: «Sì, l’idea sarebbe questa. Dopo gli ultimi quattro anni che sono stati bruttissimi per me». E’ l’unico momento in cui passa sul volto da bambino, ormai adulto e papà di Mattia, un guizzo. Diventa ringhioso e, forse, mostra il lato testardo e determinato che l’ha portato al successo con Mississippi. Insomma, il fantino dell’Oca non è venuto al Ceppo per raccogliere gloria: testa bassa e pedalare verso il nuovo obiettivo. Confessa infatti: «Mi sono dato degli obiettivi dall’inizio dell’anno. Due sono venuti bene, Legnano e Siena. Ora ce n’ho altri nella testa». Il cappotto? «Perché no — ribatte — mi gioco tutte le carte, fino in fondo».
 

Sarai tutti e tre i giorni alla clinica: stamani chi hai portato?
«Nobile Nilo, un cinque anni. Porto Guess, Insomma, Buiotto e Non è Francesca. Li porto tutti».
Nessuna defezione dalla tua scuderia mentre questa rischia di essere ricordata come la previsita dei forfait. Ti preoccupa che si vada verso una scelta su una rosa ridotta?
«Di luglio abbiamo corso il Palio con sei cavalli nuovi e mi sono trovato bene. Penso che ci siano dieci cavalli esperti per agosto, a 10 ci si arriva bene».
Meglio mettere chi ha già calcato il tufo piuttosto che rinnovare ancora?
«Sì, sono d’accordo. Due-tre novità vanno bene, sei magari erano un po’ tante».
Tittia da dove parte visto che l’Oca non corre? Si parla della Chiocciola, del Bruco, dell’Istrice, del Nicchio...
«Essendo fantino di Fontebranda la Torre è l’unica strada chiusa. le altre le ho tutte a aperte. Vediamo in base ai cavalli e a chi mi cerca».
Le dirigenze formulano la famosa domanda ’Te hai già vinto a luglio, difficile fare il bis ad agosto’.
«Chi mi conosce non si pone questo problema. Sono stati pochi a chiedermelo. Sa che faccio il mio sempre, ricorro come a luglio, per fare bene. Il resto viene da sè».
Mississippi lo rimonteresti?
«Volentieri, c’ho vinto a luglio. Speriamo ci sia».
C’è un cavallo che proprio ti piacerebbe?
«Il cavallo è quello che tutti vogliono, Istriceddu».
Lo prenderanno, a tuo giudizio?
«Dovete chiedere ai capitani».
...Che scelgono sulla base delle indicazioni dei fantini!
«(Sorride, ndr). Sì, è vero. Ammetto».
Il cap indossato anche per le prove è utile? Sei stato protagonista di una bella caduta a luglio al Casato?
«Bene. Se fai voli di quel genere puoi battere la testa e rischiare di farti male».
I cavalli vedono il vuoto alle «camicie» di casato e San Martino.
«Penso siano stati dei casi, il vuoto forse lo avvertono».
Dopo la vittoria ti sei concesso qualche giorno?
«Il giorno dopo sono stato con i miei. Poi dal 4 ho ripreso ad allenarmi. Le ferie si fanno dopo l’Assunta, una settimana. Ho Piancastagnaio il 18 e poi Asti a settembre».