Siena, 5 agosto 2011 -  Capitano della Lupa Marco Giannini, archiviato completamente Provenzano?
«Si gira pagina, per forza. Siamo rimasti abbastanza delusi di come sono andate le cose».
 

Cosa cambia?
«Presto per anticipare queste mosse: fatemi valutare i cavalli e poi viene la monta».
 

Vittorio, il vostro fantino, è a Siena?
«Certo, ha ripreso ad allenarsi regolarmente. Il rapporto c’è ma sono cambiati i presupposti».
 

La voce insistente è che il giubbetto possa essere indossato adesso da Girolamo, fantino del Drago che non corre.
«Lasciamo stare voci e chiacchiere. Sicuramente cerchiamo di aprirci più strade possibili. Girolamo può essere un nome da tenere in considerazione ma, in un Palio come questo, è fondamentale capire che tipo di cavalli ci sono e come faranno muovere le pedine dopo l’assegnazione. Non esistono riferimenti certi, difficile pianificare una strategia. Due, tre fantini avranno ampia possibilità di scegliere. Soppeseranno bene la situazione perché è l’ultimo Palio del 2011».
 

L’obiettivo?
«Creare un’accoppiata credibile. Vincere, poi, questo è scontato».
 

La Lupa potrebbe contrastare l’Istrice come questa ha fatto a luglio?
«E’ già stato così, due anni fa con Trecciolino su Elisir mentre Vittorio era su Giove Deus. E’ Palio anche questo, purchè tutto avvenga nel rispetto delle regole va bene».
 

Che clima si respira nella Lupa?
«Risente della delusione di Provenzano. Ciò non significa che manchi la voglia di lottare per la vittoria. Onestamente sono orgoglioso del comportamento dei miei contradaioli, sia a caldo che durante l’assemblea per la relazione Palio. Hanno dimostrato maturità, si sono capite certe cose, ci siamo confrontati e si è discusso nella giusta maniera. Mi sento la Contrada vicina».
 

Elfo, che ora ha detto addio alla Piazza, era un buon cavallo.
«C’erano delle situazioni che, una volta toccato in sorte, ci avevano proiettato fra i favoriti a luglio. Ha anche corso in precedenza nella mia rivale facendo un Palio abbastanza anonimo. Non sia letto come una scusante, né un’attenuante. Anzi, sarei ben contento di riaffrontare il prossimo Palio con un cavallo altrettanto credibile».
 

Insomma, alla fine mancherà il “materiale” equino di prima qualità?
«Non è questo il punto! Al di là del tipo di lotto, lasciatemelo dire, è che i capitani assumano decisioni che riguardano le strategie del Palio. Mi auguro di poter scegliere. Non capisco, in verità, varie ingerenze sull’opportunità di scartare un cavallo per motivi strategici. Altre volte è capitato che soggetti siano stati esclusi perché eccessivamente forti»
 

Basta, dunque, con il ritornello dei capitani poco coraggiosi.
«Penso che i proprietari debbano accettare le strategie dei capitani, così come noi abbiamo accettato che certi cavalli non siano stati portati. Nessuno dei due, dirigente e cavallaio, può essere messo alla gogna per questo. Le opinioni vanno rispettate anche se non sono condivise».