Siena, 4 agosto 2011 - Capitano dell’Aquila Renato Romei, la troviamo in scuderia con il fantino di Contrada, Strappo, per fare un ragionamento sui cavalli. Innanzitutto: in fatto di monte riparte proprio da lui?
“Ovviamente, c’è piena fiducia”.


In questo momento, però, girano tante voci sui possibili fantini che potrebbero indossare il giubbetto dei Quattro Cantoni. A Strappo non danno noia?
“Non gli devono dare noia perché occorre capire cosa è il Palio. L’Aquila non vince da 19 anni, impossibile lasciare qualcosa di intentato. Tutti dobbiamo essere pronti a cogliere occasioni particolari, se si presenteranno. Strappo può montare ma può anche non montare, comprendendo la scelta della dirigenza qualora si trovi a dover tirare un eventuale calcio di rigore”.


La Pantera a luglio è riuscita a montare Trecciolino: ha penalizzato le vostre strategie?
“Anche l’Aquila aveva un rapporto con Gigi per poterlo montare, nell’occasione. L’avversaria ha compiuto questa scelta in vista di agosto, facilitata dal fatto che ha avuto in sorte un cavallo della scuderia Bruschelli. Inoltre Gigi per Provenzano aveva qualche porta aperta in meno. Di conseguenza ci siamo guardati intorno e abbiamo imboccato altre strade”.


Dove portano? Verso Scompiglio?
“Bel professionista”.


Verso Tittia?
“Anche lui un buon professionista”


E Mulas?
“Da non trascurare”.


Brio, invece, è più lontano stante il legame con la Pantera.
“Sono contento di aver riaperto un rapporto che nell’immaginario dei senesi poteva essere precluso e che invece probabilmente è ricco di prospettive future”.


Insomma, l’Aquila imposta un Palio all’attacco. Oppure potrebbe scegliere di fermare l’avversaria?
“Quando non vinci da 19 anni la prima cosa è cercare il successo. Oltretutto mi piace vincere. Ovviamente non sono nato ieri l’altro, se i nostri avversari fossero dichiaratamente favoriti e noi no, non staremo lì a guardare”.


Magari, allora, potrebbe pensarci proprio Strappo.
“Ce lo vedo bene anche in questo ruolo, non gli sta pensiero a fare nulla. Comunque preferisco pensare positivo e che, magari, questo problema ce l’abbia la Pantera”.


Cavalli esperti: facendo due conti restano numeri ridotti sui quali scegliere.
“Un problema che si pone, sì. Non ho la percezione definita di quello che anche i miei colleghi hanno in mente di fare. Alla fine potrebbero servire un altro paio di esordienti, da individuare anche fra cavalli con la lettera N. Qui in scuderia c’è poi qualcosa di interessante”.


Protezioni di cuoio nelle curve scolorite al sole dopo il Palio di luglio.
“Tre colpi contro i colonnini non ritengo siano solo frutto del caso. Qualche piccolo problema ci deve essere. Fermo restando che nessuno ha la bacchetta magica, trovo giusti i correttivi che si pensa di provare”.


Il 10 alle ore 16 i capitani che corrono si ritrovano con il sindaco per decidere sulle batterie della due giorni di prove di notte. D’accordo nel mettere gli esperti il 12?
“Per me primo o secondo giorno in fondo cambia poco. Si pensava che fosse meglio anticipare perché avevano più tempo per recuperare. Personalmente ritengo che siano importantissime le prove di notte, giusto farle, ma non decisive. Un cavallo si giudica quando sta fra i canapi, in mezzo agli altri, quando si misura veramente”.