Siena, 31 luglio 2011 - CAPITANO ENRICO Fatucchi, come inizia la Torre l’avventura sul tufo dopo la vittoria dell’avversaria?
«Con una voglia matta di riscatto. Aumenta, se possibile, la determinazione».
 

La cosidetta ’ringollata’, però, è molto difficile.
«Vero ma non ci si può esimere dal ricercarla».
 

Da osservatore della Carriera di Provenzano come ha giudicato la scelta di tanti cavalli nuovi?
«Le strategie di ogni Contrada sono uniche e si determinano, di volta in volta, sulla base delle situazioni politiche paliesche. Per quello che ho visto c’è stata una buona collaborazione tra le dieci Contrade per scegliere i cavalli. Spero che si ripeta ad agosto».
 

Trecciolino è l’obiettivo? Vi attribuiscono anche altri fantini.
«Gigi è l’obiettivo massimo per definizione, è il fantino che ha vinto di più. Se avvicinano a Salicotto molti fantini vuol dire che sono informati su ciò che facciamo: lo reputerei un fallimento. E invece non amo pubblicizzare ciò che faccio».
 

Insisto: Salasso, Siri, Caria, qualcuno dice Mari.
«Facciamola semplice. Tittia è sicuramente un fantino che non montiamo».
 

C’è concorrenza nella corsa ai nomi più ambiti: sei Contrade senza avversaria.
«Anche le quattro rivali non scherzeranno. Se c’è una cosa che ho imparato in questi anni è che tutte e dieci fanno sempre sul serio».
 

Dicono che è stata un’estrazione favorevole a Gigi.
«Domandatelo a lui».
 

Si diceva che la Torre ad agosto potesse montare Gingillo.
«Domandatelo a lui».
 

Andiamo oltre: che clima c’è nella Torre?
«Una gran voglia di riscatto da parte di un popolo che ha dimostrato al capitano tutta la sua vicinanza».
 

Mississippi di Osvaldo Costa sarà in Piazza ad agosto?
«Mi ripeto: domandatelo a lui».
 

L’introduzione del cap per le prove?
«Cercare ulteriori forme di salvaguardia delle persone e degli animali, nel rispetto della tradizione, è giusto».
 

Si dice che ci siano due ipotesi per il lotto: con tutti i big oppure con Fedora e un contorno di esperti.
«Qualcosa del genere nell’ambiente si sente, ma al momento le bocce non sono ferme. Andando avanti puoddarsi che le situazioni cambino a seconda del contesto di riferimento».
 

La Torre riserverà sorprese nelle monte?
«Sì, potrebbe. Con quello che io intendo come sorpresa, naturalmente».