Siena, 23 giugno 2011 - SI CAPISCONO molte cose dai movimenti degli staff Palio alla clinica del Ceppo dove si svolgono le visite veterinarie, prima tappa di avvicinamento alla Festa vera. Quella che ruota intorno al salotto buono, la Piazza. Dove ieri si erano già sistemati alcuni palchi. Di capitani, come (quasi) sempre, non si è vista l’ombra. Non è il grande spiazzo della clinica — rinnovato, sistemato e addirittura ornato di fiori — a rappresentare la platea migliore per il Palio. Che è segreto e strategia, mix fra bluff e mezze verità. Utili alla causa di ogni Contrada. Però, un po’ insolitamente, ieri si è assistito a qualche corteggiamento o ammiccamento significativo. Il Leocorno era schierato, per esempio.

 

E a molti non è sfuggita una breve chiacchierata con Tittia: in chiave anti-Civetta? Così come ha colpito il modo in cui il Valdimontone seguiva Scompiglio in ogni mossa equina, controllando gli spostamenti. E i contatti. Ma venendo a sua volta controllato — lo staff intendo — nel momento in cui i dirigenti dei Servi si sono avvicinati a scherzare con Tittia che passeggiava un cavallo. Scompiglio li ha osservati con un certo interesse. L'intesa appare palese. Impossibile, poi, che passasse inosservato l’arrivo di Trecciolino con la compagna Annarita. Baci e abbracci con il barbaresco dell’Oca. Ma questa è un’amicizia di vecchia (e consolidata) data che neppure il successo nella Torre era riuscito a scalfire. Non dimentichiamo il pensiero a Foffo Montigiani di Gigi Bruschelli dopo la vittoria del 2008 nell’Istrice. C’erano alcuni proprietari di cavalli nicchiaioli, nella «rosa» di Gigi, affettuoso il saluto con il barbaresco della Tartuca. Il Bruco con Gingillo non era invece una novità.