Siena, 27 aprile 2011 - L’osservatorio di Poggio al Vento, a cui padre Vittorio Benucci teneva tanto, tornerà a vivere. E lo farà in un luogo vibrante di iniziative e di giovani, il liceo scientifico «Galilei» di Siena. Che l’ha adottato, come promesso nel gennaio scorso, dopo che il nostro giornale era andato a vedere che fine avevano fatto apparecchiature e telescopio, inaugurato addirittura alla presenza dell’astrofisica Margherita Hack. Un patrimonio della città che non poteva andare perso, questo il tenore dell’appello. I due frati rimasti ai Cappuccini certamente non erano in grado, da soli, di conservare la funzionalità del materiale e di proseguire la tradizione delle previsioni meteo consolidata da padre Vittorio, scomparso nel 2006. Così il liceo scientifico si è fatto avanti e adesso, ad appena tre mesi di distanza, ha addirittura appaltato i lavori per il trasloco della cupola dai Cappuccini alla scuola in via Cesare Battisti.

 

Segno evidente che quando le cose si vogliono fare non c’è burocrazia che regga! «E’ vero, il bando è chiuso e l’intervento programmato subito dopo Pasqua. Quindi, ci siamo», conferma il preside Antonio Vannini che ha inserito la notizia anche sul proprio sito internet. Racconta di un sopralluogo svolto con i docenti dell’istituto, Francesco Parigi e Stefano Valentini, per valutare le condizioni di salute dell’Osservatorio e comprendere come agire. «Lasciarlo dove si trova attualmente e sfruttarlo per l’attività didattica era impossibile in quanto per raggiungere la postazione bisogna passare in mezzo agli anziani della casa di riposo. Così ci è venuta l’idea di trasferire tutto nel piazzale della nostra scuola. Si dirà: troppo in basso. In realtà, noi non facciamo ricerca ma lo utilizziamo per l’insegnamento. Di conseguenza la posizione consente di avere a disposizione uno spicchio di cielo significativo da cui osservare il cielo», assicura Vannini. L’ipotesi di sistemare tutto sul tetto dell’istituto impraticabile. «Ci sarebbero voluti anni per le pratiche burocratiche — spiega Vannini —, se avessimo atteso così a lungo l’Osservatorio alla fine sarebbe stato smantellato. In fondo, la possibilità di scegliere tale soluzione in futuro resta sempre. Per il momento, sarà fatta una base in cemento su cui appoggiare la struttura, portando la corrente elettrica in condizioni di totale sicurezza. La Provincia ci ha dato il sostegno».

 

Vannini racconta che dopo il nostro articolo molti l’hanno fermato per strada per chiedere informazioni su come intendevano muoversi, incitando la scuola a sostenere l’iniziativa di salvaguardia. Numerose anche le e-mail. «La famiglia di un ex studente, che purtroppo ha perso la vita in un incidente stradale — conclude Vannini — è disponibile a contribuire con delle risorse. Magari intitoleremo le apparecchiature alla memoria di questo studente». Missione compiuta: l’Osservatorio è salvo.