Siena, 3 dicembre 2010 - Qualche settimana fa avevamo parlato del ‘ballo del mattone’ divenuto un lento, a sentire i protagonisti dell’intermediazione immobiliare; oggi siamo andati alla fonte, interpellando i costruttori edili. Ma da una parte all’altra della ‘sala da ballo’ il ritmo non cambia: il movimento è poco frizzante.
La fotografia scattata inquadra un settore che rappresenta il 30% del Pil provinciale, che dà lavoro ad oltre 10mila addetti, ma che in soli 4 anni ha perso 29 miliardi di euro.

 

Sono grandi numeri e purtroppo, vedremo presto, tutti in discesa: 9,25% è il calo dei posti di lavoro negli ultimi due anni, con il 7,67% in meno di imprese. Entriamo ora nel dettaglio poco felice, attraverso i dati senesi dell’Associazione nazionale costruttori edili. Dunque nel 2010 gli investimenti in costruzioni sono diminuiti del 6,4% e un’ulteriore flessione, pari a -2,4% si prevede per il 2011. Se a questo si aggiungono il -7,75 del 2009 e il -2,8 del 2008, si arriva a un calo complessivo, dal 2008 al 2011, del 17,8%, ovvero degli annunciati 29 miliardi di euro persi.

 

A soffrire di più è il comparto delle nuove abitazioni che in quattro anni perde il 34,2%. Nel solo 2010 la riduzione di investimenti nel nuovo raggiunge il -12,4%. A mitigare questo effetto il risultato degli investimenti nel recupero abitativo, che sono aumentati dello 0,5%, facendo segnare per il comparto, nel suo complesso, un -4,9% nel 2010. Per i lavori pubblici invece la flessione è in atto dal 2005 e nell’arco di sette anni (2004-2011) gli investimenti risulteranno diminuiti di quasi il 32%. E non c’è da sperare in meglio: le previsioni per il 2011, sempre di Ance, sono orientate verso un’ulteriore flessione degli investimenti, pari al 2,4%. Il settore abitativo registrerà un calo dell’1,2%, ma a calare saranno soprattutto le nuove abitazioni (-4%) mentre si registra un lieve aumento delle ristrutturazioni (+0,5%).

 

Dopo aver perso circa il 28% tra il 2007 e il 2009, il mercato immobiliare residenziale interrompe la lunga serie di segni meno e nel prime semestre del 2010 torna a crescere con un +4,4%. Ciononostante il livello delle compravendite è comunque inferiore a quello di dieci anni fa. La crescita più cospicua è nei comuni capoluogo, dove il tasso di crescita sfiora il 9%, mentre negli altri centri - in cui si concentra il 70% degli scambi - rimane nell’ordine del 2,5%. Dietro ai numeri e a giustificazione di questi ci sono i problemi del settore. A partire dalla stretta creditizia: un imprenditore senese su tre dichiara forti difficoltà ad accedere ai finanziamenti e a soffrire di più sono le piccole imprese, con un fatturato inferiore ai 2 milioni di euro. E il problema di liquidità sconta anche la difficoltà di vedere soddisfatti i propri crediti verso la pubblica amministrazione: il sistematico ritardo nei pagamenti ha sottratto liquidità alle imprese di costruzione impegnate nella realizzazione delle opere pubbliche. Quasi la metà delle imprese Ance denuncia ritardi medi che superano i 4 mesi oltre i termini contrattuali, con punte di ritardo che toccano i 2 anni.

 

Un altro elemento di difficoltà è dato dal progressivo disimpegno dello Stato nella realizzazione delle opere pubbliche, testimoniato dal calo di risorse stanziate per nuove infrastrutture: dall’analisi del disegno di legge di stabilità 2011 emerge una riduzione del 14% rispetto all’anno precedente. La diminuzione degli stanziamenti per nuove infrastrutture a livello nazionale si accompagna naturalmente a una progressiva riduzione degli investimenti locali: la riduzione negli investimenti dei Comuni sarà di circa 3,3 miliardi, il 30% in meno da destinare alle opere pubbliche.