Siena, 4 settembre 2010 - Sarà Ines Fabbro a succedere ad Antonio Barretta come direttore amministrativo dell’Università di Siena. La dottoressa, che ha rivestito lo stesso ruolo per quindici anni all’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, è stata scelta tra quarantadue candidati da una Commissione composta dal futuro rettore Angelo Riccaboni oltre che da Bernardo Mattarella (docente alla facoltà di Giurisprudenza) e Giovanna Colombini (ordinario di diritto pubblico). Ines Fabbro, approdata all’Alma Mater nel 1989 come responsabile del settore Gestioni patrimoniali, era stata nominata direttore amministrativo già nel 1993 con Roversi Monaco e poi confermata a più riprese nell’ incarico da Pier Ugo Calzolari. Cavaliere della Repubblica, personalità forte, Ines Fabbro, da sempre vicina alle posizioni del sindacato, e in particolare della Cgil, è stata nel corso degli anni capace anche di farsi apprezzare da ambienti diversi, come il Rotary Club che l’ha inviatata in diversi appuntamenti che si sono svolti in Emilia Romagna.

 

Resta il dubbio sulla data esatta in cui la Fabbro inizierà il suo nuovo lavoro: Antonio Barretta, lo abbiamo anticipato ieri, lascerà l’incarico il 14 settembre per assumere, a partire dal giorno successivo, il delicato incarico di direttore generale della presidenza della Regione Toscana. La Fabbro potrebbe entrare a ‘braccetto’ con il nuovo rettore, e dunque dal 1 novembre, oppure anticipare i tempi. Una differenza non da poco, nel primo caso a firmare il suo contratto sarebbe il rettore eletto Angelo Riccaboni, nel secondo, invece, a firmare dovrebbe essere il rettore uscente Silvano Focardi. Staremo a vedere.

 

Il suo sarà un compito delicato: oltre a rimettere a posto i conti dell’Ateneo, la Fabbri dovrà ricomporre tutta una serie di fratture interne all’Università, ricompattare un ambiente forse mai diviso come in questi ultimi mesi. Tra i problemi più urgenti, e difficili da risolvere, quello riguardante i posti di lavoro e gli stipendi, anzitutto del personale tecnico-amministrativo e dei precari. Per avere un’idea su quali possano essere alcune delle sue convinzioni, ecco alcune delle affermazioni che la Fabbro stesse fece, in qualità di relatrice, al Convegno nazionale "Il lavoro che cambia. Il personale tecnico-amministrativo nell’Università delle autonomie", organizzato il 17 e 18 aprile 2007 a Roma dalla Flc-Cgil.

 

"Da tanti anni cerco di fare della crescita delle risorse umane il focus intorno a cui ruotano le politiche di direttore amministrativo. Non siamo molti ad avere questo tipo di formazione: dipende anche dal background culturale che abbiamo. Per quanto mi riguarda, ho vissuto nell’Università dagli anni Settanta fino ad oggi ed ho consciuto direttamente le evoluzioni del sistema universitario. E’ evidentissimo che il punto nodale su cui le Università perderanno o vinceranno la loro battaglia di civiltà nel nostro Paese sono le risorse umane, sono le persone, sia docenti che ricercatori che tecnici-amministrativi, che noi riusciremo a mettere in campo, la loro qualità di lavoro e anche la loro cultura, civia e specifica. L’Università non è una fabbrica di cioccolattini, è un ente che eroga formazione e ospita ricerca raffinatissima: le persone che lavorano nell’Università devono avere professionalità elevate, anche dal punto di vista della visione d’insieme". Ora spetterà a lei declinare tutto questo in una attività di gestione di un Ateneo che vuole uscire da una profonda crisi.