Siena, 28 ottobre 2009 - "Per il natale 2009 siamo costretti a rinunciare, nostro malgrado, all’allestimento unico delle luminarie". L’annuncia il Consorzio Siena Promuove dopo che la notizia era già circolata fra i negozianti del centro. Insomma, mentre molti paesi (vedi la Valdichiana) giocano la carta della maggiore offerta natalizia di luci e addobbi, nel capoluogo ci si divide al punto da dover abdicare di fronte alla frammentazione. Un brutto segnale che lancia la categoria, a maggior ragione in una fase di crisi.

 

Il cda del consorzio ha deciso di a maggioranza "constata l’impossibilità di adottare concretamente la stessa soluzione per tutte le vie". Ma che fine ha fatto l’idea di sistemare dei braccialetti neutri, ossia di legno? "Impraticabile vista la complessità organizzativa — spiega il Consorzio —, i tempi e i fondi a disposizione". Con il contributo del Comune si potevano acquistare una sessantina di pezzi nuovi: una goccia nel mare, stante l’ampiezza della città murata. E poi, con quale criterio distribuirli? "Tenendo conto che l’obietto era trovare una soluzione nell’interesse di tutta la città e non solo dei commercianti il Consorzio ha constatato l’impossibilità di utilizzare il contributo previsto dall’amministrazione che, per quanto apprezzato, non appare tale da motivare a sufficienza l’avvio della fase organizzativa", prosegue il documento.

 

"Per il futuro potrebbe essere opportuno adottare in anticipo una ripartizione diversa e più condivisa delle risorse pubbliche complessive — ipotizza il presidente di Siena Promuove Riccardo Ghini —, magari parlandone in un tavolo istituzionale fin dal prossimo gennaio". Il messaggio è chiaro: se nel 2010 si vuole una città gioiello di luci bisogna iniziare ad affrontare la questione per tempo.

 

"A malincuore ci dobbiamo adattare ad un Natale di addobbi in ordine sparso — continua Ghini —, sarà a suo modo un Natale sperimentale che speriamo possa suggerire utili riflessioni per il futuro. A nostro avviso è sicuramente utile impiegare risorse pubbliche per allestire un cartellone di eventi durante le festività, come avviene da alcuni anni. Crediamo però che se il ’vestito’ della città non è consono all’atmosfera che si vuol ricreare, l’utilità degli eventi ne risente profondamente". In senso negativo. La lezione del 2009 dovrebbe insegnare molto a tutti: commercianti e istituzioni.