«Copione simile a quello di luglio. Brio ha aumentato il suo peso»

Trecciolino pronto a indossare il giubbetto di una rivale

Trecciolino (Foto Lazzeroni)

Trecciolino (Foto Lazzeroni)

Siena, 7 luglio 2015 - «ASPETTIAMOCI un copione non molto diverso rispetto a quello di luglio, anche se ci sono più rivali in Campo». E se lo dice Trecciolino, che di Carriere ne ha corse 45, c’è da credergli. «Certo, quando hai l’avversaria in Piazza mentalmente sei più impegnato e correre il rischio che vinca non è davvero gradevole. E’ successo anche a me, il 16 agosto 1995. Ero nella Civetta – spiega –, Il Pesse dette la zampata nel Leocorno».

Com’è stata l’estrazione?

«Siccome dipende dalla fortuna, non ci puoi influire. Aspetto senza farmi troppe domande».

Già a luglio si diceva che una mossa con 7 rivali sarebbe stata complicata.

«La professionalità del mossiere e dei fantini ha consentito a tutti di fare ciò che dovevano fra i canapi».

Sei stato primo a lungo: avrai fatto prendere un ‘coccolone’ ad Aceto.

«(Ride, ndr) Spero proprio che non gli prenda ma spero anche che io riesca a continuare a vincere».

Come si è trovato Trecciolino nella Selva? Ci potresti tornare?

«Non c’era stata finora l’occasione giusta per incontrarci con Vallepiatta. La Contrada, dalla stalla alla dirigenza, mi ha messo nella condizione di poter fare un lavoro positivo. Peccato che non sia arrivato il risultato, un grosso rammarico per me. Non ho ricevuto certo applausi ma è stato un dopo corsa in una Contrada matura che sa fare il Palio in una certa maniera. Starà al popolo e alla dirigenza della Selva capire e decidere se la strada con me è ripercorribile anche in futuro».

E’ vero che il successo di Brio nella Torre rafforza l’asse fra questo fantino e Trecciolino? I buoni rapporti ci sono...

«Direi, in realtà, che la vittoria ha rafforzato Andrea, com’è giusto che sia. E ha aumentato il suo peso specifico nel Palio».

Brio vorrebbe fare cappotto?

«Lo capisco, nel corso del tempo è riuscito a me e anche a Giovanni (Atzeni, ndr). Diciamo che ‘cappotto’ l’ha quasi già fatto avendo vinto due Palii di seguito».

La procura ha aperto un fascicolo sul placcaggio da parte di Veleno nei confronti di Tittia.

«Ci sono stati in passato episodi simili, non mi sembra che abbiano avuto tutta questa risonanza. Non voglio prendere le parti di nessuno, non ne hanno bisogno. Dico soltanto che il Palio è una tradizione antica che va trattata con i guanti bianchi e tutelata dall’esterno, come veniva fatto prima, molto più di adesso».

Torniamo all’Assunta: Trecciolino pensa che si replicherà un lotto di cavalli in alto?

«Non lo so proprio. Mi adeguo».

La Tartuca ha montato Carlo Sanna. Una scelta che appare imboccare una strada diversa da quella che porta a Valiano.

«Credo che sia una domanda da rivolgere al capitano. Sulle monte parlano i dirigenti».

Che voto si darebbe Gigi?

«Sono abituato negli anni a prendere quelli che mi danno. L’importante è che quando scendo da cavallo mi sento con la coscienza in regola perché ho dato il massimo, al di là del fatto che sono piaciuto o meno».

Tornando alle rivali, questa volta probabilmente sarà inevitabile indossare uno di questi giubbetti.

«Speriamo allora di purgare».

Resti vicino alla Torre?

«Ma, sai, il rapporto c’è con diverse Contrade, non mi lamento. Sarà un Palio abbastanza aperto con i fantini che possono girare, come a luglio. Non dimentichiamoci che rientra un nome importante come Gingillo».