Venerdì 19 Aprile 2024

Chiusi, senzatetto trovato morto nell’atrio della stazione

Aveva 40 anni: non si sa se sia morto per il freddo o per un malore

Un senzatetto (foto repertorio)

Un senzatetto (foto repertorio)

Chiusi (Siena), 14 dicembre 2014 - FORSE E’ STATO il freddo della notte ad ucciderlo o forse un malore ha stroncato una giovane vita comunque già piena di disagi. Al momento non si hanno certezze, se non quella che un quarantenne di origine rumena è stato rinvenuto privo di vita all’alba di ieri alla stazione di Chiusi, in provincia di Siena. Se n’è andato in solitudine, quasi senza accorgersene, come non si sono accorte praticamente di niente le poche persone che erano vicine a lui, crendendo che l’uomo stesse soltanto dormendo.

LE FORZE dell’ordine lo hanno trovato morto verso le 4,30 di ieri mattina nell’atrio dello scalo ferroviario di Chiusi, vicino alle biglietterie. Adrian (nome di fantasia) era un senza fissa dimora di origine rumena. Aveva da poco compiuto 40 anni ed era in Italia dal 2010. Alle spalle piccoli precedenti per furto e ubriachezza, bazzicava soprattutto la stazione di Roma Termini, ma qualche volta, come altri suoi compagni di sventura, prendeva l’ultimo regionale che dalla capitale porta a Chiusi, con arrivo poco prima di mezzanotte.

QUI TROVAVA ad attenderlo un ambiente illuminato, pulito e soprattutto riscaldato, l’atrio della stazione insomma, che di notte rimane aperto. Ieri mattina c’erano 4 o 5 gradi fuori. La polizia ferroviaria guidata dal comandante Francesco Settembre vigila, ma tollera: queste persone (non più di 2 o 3 in tutto per notte) in genere arrivano, riposano in sala d’attesa o davanti alle biglietterie, non danno troppo fastidio e l’indomani coi primi convogli ripartono per Roma o Firenze. Da quel che si apprende, Adrian è arrivato a Chiusi già dolorante e non in ottime condizioni di salute, probabilmente anche per aver alzato un po’ il gomito col consueto cartoccio di vino a buon mercato o forse per una malattia che si portava dietro da tempo, nonostante la giovane età. Come sempre, si è ritagliato un cantuccio nell’atrio della stazione assieme ad altri clochard e ha chiuso gli occhi.

LA MATTINA, quando è stato trovato dagli agenti, sembrava addormentato. Ma c’è voluto poco per comprendere che si era spento per sempre. Tempestivo, ma inutile, l’intervento dell’ambulanza e dei sanitari del 118. I pochi pendolari del sabato mattina, quelli che tra le 5 e le 6 sono già svegli per i primi treni, hanno capito subito che dietro quel corpo coperto da un telo bianco e circondato da alcuni poliziotti si nascondeva la storia drammatica di Adrian. Uno di quelli che non ce l’ha fatta.

 

r.s.