Palio: Cambiaggi, capitano del Nicchio, parla dopo il caso Valdimontone: "Aggressione infame"

Il capitano si scaglia contro il Valdimontone e il fantino Veleno II

Le due rivali durante le fasi della mossa (foto Lazzeroni)

Le due rivali durante le fasi della mossa (foto Lazzeroni)

Siena, 5 luglio 2015 - «Infame aggressione». Il capitano del Nicchio, Stefano Cambiaggi, si è presto un paio di giorni per riflettere prima di dire la sua sul placcaggio di Tittia a opera di Veleno II. «Prendo atto – dice Cambiaggi – che la contrada del Montone e il suo fantino hanno impedito il regolare svolgimento del Palio del 2 luglio 2015, inibendo alla mia Contrada la partecipazione alla corsa con l’infame aggressione messa in atto dopo Fonte Gaia». Il capitano, insomma, come del resto è ipotizzabile gran parte del popolo di Pisipini, giudica in modo netto e deciso il comportamento di Colombu e al pari quello della Valdimontone. Prosegue poi il capitano senza mezzi termini.

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«E’ stata un’aggressione inaccettabile, in quanto comporta non solo la certa violazione del regolamento paliesco, ma un vero e proprio disprezzo della festa e dei suoi valori, con grandi rischi per l’ordine pubblico e per l’incolumità del fantino. Viene – va avanti Cambiaggi – così oltraggiato il legame di rispetto e solidarietà, pur nella legittima rivalità, esistente tra le Contrade. Manifesto perciò la più ferma condanna per il comportamento gravemente illegittimo della contrada del Montone e del suo fantino ed esprimo forte preoccupazione per il corretto futuro svolgimento del Palio, nel rispetto dei suoi inderogabili principi». Intanto, prosegue la polemica e il dibattito e spuntano precedenti di comportamenti analoghi. In particolare, quello relativo alla carriera del 3 luglio 1992 quando Tonino Cossu su Pinturetta, nel Nicchio, afferrò per il giubetto al primo San Martino Beppe Pesse che correva nel Montone su Ubertu.