Giovane con ferite alla gola, mistero risolto: si è tolto la vita con un coltello da cucina

L’autopsia ha fugato ogni dubbio sul decesso del 36enne / IL RITROVAMENTO DEL CORPO

DRAMMA Fugata ogni ombra sulla morte di un poggibonsese, trovato senza vita nella zona di  Pian del Casone (foto d’archivio)

DRAMMA Fugata ogni ombra sulla morte di un poggibonsese, trovato senza vita nella zona di Pian del Casone (foto d’archivio)

Siena, 26 febbraio 2015 - RISOLTO il mistero del giovane di Poggibonsi rinvenuto con due ferite di arma da taglio alla gola. Si tratta di un suicidio. Sul corpo del 36enne, sul quale ieri è stata effettuata l’autopsia, non sono stati riscontrati né segni di violenza né di colluttazione. Questo importante elemento, oltre ad altri, secondo i carabinieri della compagnia valdelsana è sufficiente a far archiviare la morte del giovane come suicidio.

Il 36enne, che non era sposato e abitava con i genitori, si era allontanato da casa alle 7 del mattino dicendo che non sarebbe andato a lavoro, ma a fare una passeggiata in campagna. E così aveva raggiunto la zona di Pian del Casone, che a quanto pare conosceva assai bene e dove andava spesso a fare due passi in mezzo alla natura. Il babbo, dopo un po’, lo aveva chiamato al cellulare, senza riuscire a mettersi in contatto con lui. Sempre più preoccupato, preso atto che il figlio non rispondeva alle sue chiamate, l’uomo era salito in macchina ed era andato a cercare il figlio. E’ stato proprio il babbo a fare la tragica scoperta.

Il figlio era fuori dall’auto, ormai privo di vita. Si era ucciso con un coltello da cucina. Sul collo aveva due profonde ferite che non gli hanno lasciato scampo. Il drammatico episodio, che all’inizio aveva le sembianze di un vero e proprio giallo, con il passare delle ore e il procedere delle indagini, è stato chiarito. Il 36enne, dipendente di un supermercato, si era tolto la vita. Sul suo corpo non c’erano segni di violenza né di colluttazione. Da qui la certezza, per i carabinieri, che si tratta di suicidio.

Il giovane, a quanto sembra, non ha lasciato biglietti. Da qualche tempo era particolarmente silenzioso, parlava pochissimo e poco volentieri. La sua morte ha fatto scendere un velo di tristezza su una città, Poggibonsi, dove il 36enne era molto conosciuto e benvoluto da tutti. «Un ragazzo in gamba, buono, generoso, sempre disponibile». Così lo descrivono gli amici, gli stessi che adesso lo piangono e che non riescono a rassegnarsi per la sua scomparsa.