Siena, 1 ottobre 2015 - «Sono nato qui, questi momenti li vivo da senese oltre che da fantino. Grazie a voi perchè facendomi montare posso continuare a correre il Palio, a fare il mestiere che amo». Parola di Andrea Mari, in arte Brio. Fantino che rompe (un po’) gli schemi e si presenta al ricevimento delle autorità con un regalo per la Contrada. Un porta-Palio in ferro con dedica, realizzato nell’antichissima bottega artigianale Brocci.
Diciamola tutta: giusto così. Perchè in Salicotto gli hanno davvero fatto i ponti d’oro in questi tre mesi. E anche molto prima, seppure meno alla luce del sole. Il riferimento non è tanto all’aspetto economico, sia chiaro. Quanto piuttosto a quel senso di gratitudine che il rione gli ha dimostrato per un successo che spazza via brutte sensazioni, accumulate in dieci anni di digiuno. E il fantino, come già accaduto con la Civetta, quando ‘sente’ la sincerità e capisce il tributo (sentimentale) si concede. Diventa uno della Contrada. E non sarà solo per adesso – il Castellare docet – ma anche per il futuro. «In fondo – ha sempre dichiarato Brio quando il toto-monte tiene banco – sono uno abbastanza leggibile, non faccio troppi misteri. Ho le mie Contrade, quelle con cui c’è un rapporto. In una di quelle monterò. Contano soprattutto i rapporti personali». Finora è stato così. L’ha dimostrato che è questione di feeling. E di parole date e poi mantenute.