Domenica 19 Maggio 2024

Tonfo per Piazza Affari. Mps chiude a -8,63%

Banche a picco sulle indiscrezione della stretta Bce sulle soglie patrimoniali

Fabrizio Viola e Alessandro Profumo

Fabrizio Viola e Alessandro Profumo

Siena, 9 gennaio 2015 - Dopo l'exploit di ieri sull'entusiasmo per le parole di Mario Draghi, le Borse europee sono ripiombate oggi in profondo rosso. Piazza Affari, appesantita dal tonfo dei titoli bancari, ha accusato una delle perdite peggiori, con il Ftse Mib che ha lasciato sul terreno il 3,27% a 18.177 punti. Gli indici europei hanno bruscamente virato al ribasso nel pomeriggio in scia alle forti vendite che si stanno abbattendo su Wall Street, nonostante i robusti dati sull'occupazione. Sebbene i dati sull'occupazione Usa "dipingono un quadro solido di ripresa per l'economia Usa, gli operatori guardano con timore al rallentamento nella crescita dei salari, elemento questo di grande interesse per la Fed", ha commentato Vincenzo Longo, market strategist IG. A dicembre negli Usa sono stati creati 252mila nuovi posti di lavoro, sopra le attese degli analisti (240mila), ma è in deciso calo la crescita media dei salari, che a dicembre si è attestata all'1,7% annuo dal 2% del mese precedente.

A Piazza Affari, inoltre, ha pesato il crollo delle banche dopo le indiscrezioni riportate dal Sole 24 Ore, secondo cui la Bce avrebbe richiesto un innalzamento delle soglie patrimoniali minime ben superiori ai livelli previsti per Basilea 3, con punte drammatiche come quella di Mps, il cui nuovo floor salirebbe al 14%, e una media per il comparto italiano di una soglia minima di Cet1 ratio al 10,5%. Mps ha lasciato sul terreno l'8,63%, risentendo anche delle prese di beneficio dopo i forti guadagni di ieri sulle speculazioni di un interesse (poi smentito) da parte del Santander. Banco Popolare ha perso il 7,47%, Bper il 6,68%, Unicredit il 5,49%, Ubi il 5,14%, Mediobanca il 4,79%,  Intesa Sanpaolo il 4,05%.