Blitz dei ladri nella casa di Bastiano: "Rubati anche i ricordi del Palio"

Il fantino: "Sparito l’orologio che mi regalò Artemio Franchi"

Silvano Vigni detto Bastiano (Foto Di Pietro)

Silvano Vigni detto Bastiano (Foto Di Pietro)

Siena, 9 ottobre 2015 - «PER GIORNI non abbiamo chiuso occhio. Questo furto ci ha toccato profondamente. Da 60 anni vivo a Vescona e non era mai successo niente. Potevi stare con la chiave nella serratura. Sì, è per questo che non sono andato alla cena della vittoria nella Selva. Non avevo lo spirito giusto».

Per tenere lontano Silvano Vigni, in arte Bastiano, da Vallepiatta che è la seconda famiglia, ci voleva qualcosa di veramente importante. Come, appunto, ‘violare’ la sua casa. E portargli via i ricordi più cari. Oggetti che nella lunga e gloriosa carriera da fantino di Piazza, 5 volte vittorioso, raccontavano solo a guardarli una vita intera. Richiamando volti, episodi, abbracci.

«I LADRI hanno rubato cose a cui ero particolarmente affezionato – confessa Bastiano – come, ad esempio, un orologio d’oro che mi aveva regalato il dottore, se non ricordo male dopo il Palio di Rimini». Il dottore è Artemio Franchi, che oltre ad essere stato presidente della Figc e dell’Uefa, aveva guidato la Torre instaurando con il fantino un rapporto speciale. Spariti anche un anello d’oro con brillante, dono del notaio Sebastiani della Selva, recentemente scomparso. «Volatilizzato persino il Mangia d’argento che Ugo Periccioli ricevette nel 1974 e che aveva voluto darmi. Andati persi altri oggetti di valore, soprattutto affettivo», aggiunge Bastiano senza nascondere rabbia e sconcerto.

NON ERA a Vescona quando hanno messo a segno il colpo. Stava tornando dalla Sardegna. Il figlio si trovava invece a scuola e soltanto per un soffio ha evitato di imbattersi nella banda che ha svaligiato la sua casa e visitato anche quella, adiacente, della sorella. Hanno agito in pieno giorno, intorno all’ora di pranzo. Forzata la porta sono entrati senza tuttavia fare troppi danni se non sventrare, come spesso accade, servendosi forse di un piede di porco, la piccola cassaforte. Lo scrigno dei ricordi più cari del fantino. Non hanno toccato i fucili che sono custoditi in un armadietto, alcuni anche di valore. Le coppe vinte sono rimaste al loro posto. Sparito invece il denaro e altri documenti.

«SIAMO abituati a vivere lavorando, qui ci conosciamo tutti e ci vogliamo bene. La comunità di Vescona è scossa. Prenderò gli opportuni provvedimenti per proteggere me e la mia famiglia». Sul fatto indagano i carabinieri. Non sarà facile risalire agli autori della razzia. A maggio Bastiano aveva ricevuto un’altra ‘visita’, questa volta però in scuderia. Gli avevano portato via briglie, tutto ciò che c’era. Persino le lunghine.