Inchiesta sull'autoriciclaggio, Baldassarri non risponde al Pm

L'ex capo area finanza di Mps era stato convocato in procura su richiesta dei magistrati del Liechtenstein. Il suo legale contesta la rogatoria / MPS, CHIUSE LE INDAGINI SU EX DIRIGENTI; L'ACCUSA: "OCCULTATE PERDITE PER 300 MILIONI"

Gian Luca Baldassarri

Gian Luca Baldassarri

Siena, 9 aprile 2015 - Nuovo interrogatorio per l'ex capo area finanza di Banca Monte dei Paschi, Gianluca Baldassarri che è tornato alla procura di Siena per essere ascoltato dai magistrati con rogatoria estera. In realtà, però, la presenza di Baldassarri è durata meno di dieci minuti: il tempo per avvalersi della facoltà di non rispondere.

La richiesta era stata avanzata dalla magistratura del principato del Liechtenstein dove Baldassarri è indagato con l'accusa di autoriciclaggio a seguito di alcuni flussi finanziari considerati «sospetti». L'inchiesta, secondo quanto si apprende, sarebbe comunque collegata indirettamente a quelle su Mps  della procura di Siena. Accompagnato dal suo legale, l'avvocato Stefano Cipriani, Baldassarri di fronte al pm Aldo Natalini si è avvalso, come detto, della facoltà di non rispondere.

Prima, però, come spiega Cipriani, «abbiamo contestato la rogatoria sia perché Siena non è il luogo deputato, non è competente, dal momento che Baldassarri vive a Milano, sia perché nel 2012, anno al quale si riferiscono i fatti, il reato di autoriciclaggio non era previsto dal codice penale italiano».