Mercoledì 24 Aprile 2024

Gioco d'azzardo, in Toscana il 4% degli adolescenti è a rischio

Lo rivela una studio della Cisl. "Sono 1.300 - ha evidenziato Saccardi riferendo un dato al 2013 - i toscani presi in carico dai Sert con problemi di gioco d'azzardo patologico"

Slot machine (foto archivio)

Slot machine (foto archivio)

Toscana, 24 novembre 2014 - La Cisl toscana ha diffuso dei dati sul gioco d'azzardo in Toscana in occasione della presentazione della campagna di comunicazione nazionale 'Liberi dal gioco d'azzardo', promossa da 'Mettiamoci in gioco' e a cui aderiscono, tra gli altri, Regione e Anci. Secondo lo studio nel 2012 nella nostra regione sono stati giocati 4.320 milioni di euro, che divisi per gli abitanti della regione equivalgono a 1.234 euro a testa, neonati compresi. L'11% degli adolescenti gioca almeno una volta a settimana, e il 4% rientra nella categoria dei giocatori a rischio.

La campagna, viene spiegato in una nota diffusa dalla Regione Toscana, sarà lanciata nei prossimi giorni e "consiste in due spot tv e due spot radio, un manifesto, due locandine, una vetrofania, un cartello per espositori, un banner per siti, immagini coordinate per facebook e twitter". "Siamo una delle prime regioni italiane ad aver dato seguito alla legge nazionale che ha riconosciuto il gioco d'azzardo come una malattia prevedendone l'inserimento nei livelli essenziali di assistenza" ha detto la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi, annunciando lo stanziamento di 208mila euro alle Asl per "dare continuità alle linee d'indirizzo" sul trattamento del gioco d'azzardo patologico. Altri 50mila euro sono stati destinati all'associazione senese Orthos, impegnata contro il gioco d'azzardo.

"Sono 1.300 - ha evidenziato Saccardi riferendo un dato al 2013 - i toscani presi in carico dai Sert con problemi di gioco d'azzardo patologico". "È fondamentale che ci sia una normativa dello Stato che vieti la pubblicità sul gioco d'azzardo, - ha detto Sara Biagiotti, presidente Anci Toscana - È necessario un cambiamento culturale che parta dalle scuole".